Addio Garcia Marquez, le sue frasi più belle
Oggi il mondo piange Gabriel Garcia Marquez, morto ieri per una polmonite. Noi abbiamo voluto ricordarlo con le sue frasi più belle, che parlano dell'amore e della vita e che resteranno immortali
Addio Gabriel Garcia Marquez. L’autore di origini colombiane insignito del Nobel per la letteratura nel 1982 è morto ieri all’età di 87 anni. A stroncarlo una polmonite peggiorata nelle ultime ore. La notizia, non del tutto inaspettata, ha fatto subito il giro del mondo.
Sul web oggi rimbalzano le sue frasi più belle e l’impressione, leggendo quelle parole, è che i suoi pensieri non moriranno mai. Abbiamo raccolto per voi gli aforismi più belli tratti dai suoi libri, da Cent’anni di solitudine a L’amore ai tempi del colera, da Dell’amore e di altri demoni a Cronaca di una morte annunciata e molti altri ancora. Il nostro modo per salutare “Gabo”, il maestro del cd realismo magico. Resterà nella storia non solo per il Nobel ma per le sue frasi.
“Lei gli domandò in quei giorni se era vero, come dicevano le canzoni, che l’amore poteva tutto. – È vero – le rispose lui – ma farai bene a non crederci”.
“La gente non muore quando deve, ma quando vuole”. Da Il mare del tempo perduto
“Il segreto di una buona vecchiaia non è altro che un patto onesto con la solitudine”. Da Cent’anni di solitudine
“Il migliore amico è quello che è appena morto”. Da Cent’anni di solitudine
“La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.” Da vivere per raccontarla
“Scostatevi, vacche, che la vita è breve”. Da Cent’anni di solitudine
“Si può essere innamorati di diverse persone per volta, e di tutte con lo stesso dolore, senza tradirne nessuna, il cuore ha più stanze di un bordello”. Da L’amore ai tempi del colera
“C’era una stella sola e limpida nel cielo color di rose, un battello lanciò un addio sconsolato, e sentii in gola il nodo gordiano di tutti gli amori che avrebbero potuto essere e non erano stati”. Da Memoria delle mie puttane tristi