Il miracolo della macchina che trasforma l’acqua in vino: è vero?
Dagli Usa arriva la macchina che trasforma l'acqua in vino. Una bottiglia costa solo due dollari. Verità o bufala?
“Arriva in casa un fermentatore iper tecnologico. Il costo medio a bottiglia si aggira sui 2 dollari, ma gli ideatori assicurano che il risultato è quello di una bottiglia da 20 dollari”. Così recitava un articolo dell’agenzia di stampa Adnkronos (non la sola agenzia a riportare la notizia). Arriva ‘Miracle Machine’, un marchingegno che promette di trasformare l’acqua in vino in soli 3 giorni e a casa propria.
In molti ci hanno creduto ma alla fine si è rivelata una bufala… a fin di bene. Dietro alla falsa notizia c’è la Wine to Water, un’organizzazione no-profit che si occupa della fornitura di acqua potabile alle popolazioni bisognose di tutto il mondo. Da quanto si apprende dai media internazionali, la Wine to Water ha organizzato tutto questo per sensibilizzare l’opinione pubblica, attirando l’attenzione sul problema della mancanza di acqua potabile che c’è ancora in molte zone del mondo. La Wine to Water ha fatto sapere che aprirà più di 600 punti vendita in tutto il mondo dove venderà bottiglie di vino di cinque tipi differenti, con il ricavato che verrà devoluto in beneficenza.
Una notizia credibile – In molti hanno riportato l’idea di due veterani del mondo del vino, Kevin Boyer, sommelier, buyer e presidente di Customvine, e Philip James, Ceo di Lot18. I pseudo inventori hanno riferito di aver pensato di mettere insieme il sapere tecnologico della Silicon Valley con le conoscenze enologiche della Napa Valley, creando un acceleratore del processo produttivo del vino in grado, per l’appunto, di permettere a chiunque di produrre il proprio vino di qualità senza uscire di casa.
Il segreto avrebbe dovuto celarsi nella camera di fermentazione della ‘Miracle Machine’, dove sarebbero dovuti finire gli ingredienti (venduti in kit, sia su www.themiraclemachine.net, che su www.amazon.com). Addirittura, gli acquirenti avrebbero dovuto scaricare l’app con cui gestire il processo produttivo, collegando via bluetooth la ‘Miracle Machine’ con il device, scegliendo il tipo di vino da produrre. Il costo medio a bottiglia sarebbe stato di soli 2 dollari, ma Boyer e James assicuravano che il risultato sarebbe stato quello di una bottiglia da 20 dollari, da bere, però, il prima possibile.
A rivelare la notizia-bufala per prima è stata l’affidabile giornalista della rivista Business Insider Alyson Shotell. Nessun miracolo quindi. La ‘Mirachle Machine’ non esiste (per ora) e forse è un bene. Soprattutto per noi italiani che assieme alla Francia siamo i maggiori produttori di vino. Di quello buono. Lasciamo alla bibbia i miracoli e teniamoci stretti i nostri produttori che il loro lavoro lo sanno fare. Viva il vino vero, quello dei vitigni e delle botti…