Glenn Ford: 25 anni in carcere per omicidio ma era innocente e senza prove
Incredibile è la storia di Glenn Ford, l'uomo che ha passato 25 anni in carcere nel braccio della morte perché accusato di omicidio nonostante non ci fossero prove. Dopo tutto questo tempo è stata riconosciuta la sua innocenza
Ci sono voluti ben 25 anni di carcere perché venisse constatata la sua innocenza in assenza di prove. Lui è Glenn Ford, 64 anni, condannato per omicidio, arrestato e sbattuto in cella nel 1983 per poi essere spostato nel braccio della morte nel 1988. Quest’uomo era stato condannato per l’omicidio del suo datore di lavoro Isadore Rozeman, gioielliere presso il quale prestava servizio di tanto in tanto.
Glenn Ford si trovava in carcere in Louisiana, e qui ha passato buona parte della sua vita privato di tutto, persino della possibilità di veder crescere suo figlio. Era innocente, e senza prove era stato condannato ad una pena così dura. La verità è venuta a galla lunedì, quando Ramona Emanuel, giudice distrettuale, ha emesso la sentenza. Sono emerse nuove prove, e Glenn Ford non si trovava sul luogo del delitto nel momento in cui Rozeman veniva ucciso. Anche la famiglia della vittima è convinta del fatto che Ford sia innocente, e così ha accolto di buon grado la sua assoluzione.
Sta di fatto che Glenn Ford ha passato in carcere gli ultimi 25 anni. Ai media americani ha espresso il suo stato d’animo, dicendo di sentirsi bene anche se la sua “mente vaga in tutte le direzioni“. Naturalmente è conscio di aver perso 25 anni di vita, nonostante non ci fossero prove ed essendo innocente.
Forse dietro la sua condanna c’è ancora una volta il razzismo. Glenn Ford ha la pelle “nera”, e a condannarlo fu una giuria di “bianchi”. A nulla servì il fatto che non c’erano prove a suo carico. L’arma del delitto non è mai stata rinvenuta nel corso delle indagini, e nessuno aveva assistito all’omicidio.
Una storia incredibile, che getta un’ombra sulla giustizia americana. Quest’uomo è stato costretto a passare 25 anni in carcere, nel braccio della morte, anche se innocente e senza prove.