La storia del cagnolino gettato in un pozzo con le pietre al collo
Valentina, la cagnolina gettata nel pozzo prosciugato con un sacco di pietre al collo. Continua il massacro dei cani randagi in Romania
La foto descrive perfettamente il terrore e la disperazione di questa dolcissima cagnolina, ma ci rivela anche tanta cattiveria. La foto arriva dalla Romania, e precisamente da Bucarest. Dal fondo di un pozzo prosciugato il suo sguardo spaventato lancia un evidente segnale di aiuto, e per fortuna giunge un gruppo di soccorritori a tirarla fuori di lì. Da anni la Romania è al centro delle cronache proprio per il massacro dei randagi. Sono migliaia le povere creature destinate a esser sterminate, sventrate, avvelenate. Fatti, che al solo pensiero fanno rabbrividire e che lasciano sconcertati anche coloro che non vanno pazzi per gli animali. La stessa sorte sarebbe toccata a Valentina, la cagnolina trovata nel pozzo con un sacco di pietre legato al collo. Alcuni volontari del posto fortunatamente sono riusciti a salvarla, e al momento la cagnolina si trova al rifugio Speranta, sotto il supporto del gruppo austriaco Vier Pfoten.
Questa storia, purtroppo, si ripete di frequente. Valentina, infatti, non è la sola ad esser tratta in salvo da quella orrenda fine a cui vanno incontro gli sfortunati cani di Bucarest. Il suo salvatore è stato un residente della zona che si è reso conto della sua presenza nel pozzo e ha subito chiamato i soccorsi. Secondo quanto riporta il municipio di Bucarest, pare si contino circa 64mila cani randagi nella capitale. I gruppi per i diritti umani, invece, parlano di un numero decisamente inferiore: 40mila.
E’ davvero difficile accettare il fatto che l’eutanasia di Stato per i randagi sia divenuta ormai legge. Nonostante tutto, però, c’è chi combatte perché tutto questo possa finire, come le associazioni di frontiera, Save the dogs. Per il resto, la maggior parte dei cani randagi vengono quasi tutti massacrati in strada senza alcuna pietà. Ci chiediamo quali siano i moventi di tutta questa crudeltà, e se non si possano attuare delle politiche differenti, risparmiando la vita a questi cani, già sfortunati dalla nascita.