Non guardate Peppa Pig, è una minaccia: è femminista e marxista
Una giornalista invita a boicottare Peppa Pig definendola una minaccia: è una pericolosa marxista, ha affermato
Peppa Pig è stata definita una minaccia perché femminista e marxista. Queste le parole di una giornalista, Piers Akerman, che nel suo blog sul Daily Telegraph ha dato il via alle accuse nei confronti del cartone animato più amato dai bambini. A riprendere ironicamente il pezzo della Akerman è stato Alex McClintock, giornalista del Guardian. Quest’ultimo ha sottolineato le parole della Akerman, facendo notare come fosse pazzesco che Peppa Pig possa essere considerata una minaccia perché femminista e marxista-leninista. Arrivato in Italia nel 2010 e distribuito in 180 paesi, Peppa Pig è un cartone animato che ha suscitato molte polemiche (spesso sterili). Il suo personaggio è stato creato da Phil Davies, Mark Baker e Neville Astley. Peppa Pig allerta i suoi figli sui mali del consumismo, ecco perché la Akerman la ha definita marxista. Essa insegna ai bambini che non hanno bisogno di beni materiali e denaro per essere felici. Non solo: i suoi insegnamenti mostrano come uomini e donne siano sullo stesso piano. Lei lavora al computer e il marito sta in cucina e passa l’aspirapolvere. Insomma, è anche una femminista. La Akerman rimpiange Hello Kitty che, a detta sua, è sempre stata associata alle faccende domestiche e invita le persone a stare alla larga da queste oscenità. Insomma, per questa giornalista Peppa Pig sarebbe una femminista marxista. Fin qui nulla di male, il problema è che dal suo punto di vista tutto ciò costituirebbe un’oscenità e rappresenterebbe una minaccia nei più giovani. Ovviamente, si sono scatenate le polemiche dopo questo suo articolo. Una donna che si schiera contro il femminismo è già paradossale di suo, ma poi le motivazioni della giornalista non stanno in piedi. Anzi, se voleva gettare fango sul cartone animato, è riuscita a farlo uscire vittorioso dal confronto mostrando come la protagonista dia insegnamenti saggi.