L’incredibile storia di Josè Ivan: naufrago su un’isola deserta, mangia tartarughe per 16 mesi
Questa è l'incredibile storia di Josè Ivan. L'uomo è sopravvissuto per 16 mesi mangiando tartarughe e bevendo acqua piovana
Questa è l’incredibile storia di Josè Ivan: il naufrago che sopravvive per 16 mesi su un’isola deserta mangiando tartarughe e bevendo acqua piovana. Non ha solo bevuto acqua naturale, ma si è anche alimentato grazie al sangue delle tartarughe. L’uomo era partito dalle coste del Messico ed era diretto a El Salvador. Ha percorso in barca 12mila chilometri ed è arrivato su un atollo delle isole Marshall. È stato per 16 mesi su una conchiglia di vetroresina. 485 giorni vedendo soltanto il mare come Tom Hanks in Cast Away e Robinson Crusoe. Josè Ivan è partito dalle coste del Messico insieme con un compagno di viaggio nel settembre 2012. È arrivato giovedì scorso sull’atollo Ebon, nelle Isole Marshall, a 12mila chilometri di distanza. Si è presentato visibilmente pelle e ossa e debilitato. Di lui non si sa molto altro, al momento. Lo hanno trovato alcuni abitanti del posto dopo che la barca malconcia su cui viaggiava si è arenata sulla barriera corallina. Gli hanno dato da bere e lo hanno portato a Ola Fjeldstad: uno studente di antropologia norvegese che si trova ad Ebon per fare una ricerca. Josè Ivan, che parla solo lo spagnolo, è riuscito a spiegare di essere sopravvissuto mangiando tartarughe, uccelli marini e pesci che riusciva a catturare a mani nude, e di aver bevuto pioggia e il sangue degli animali. Nei prossimi giorni emergeranno ulteriori dettagli sull’incredibile vicenda di Ivan e sulla fine del suo compagno di viaggio, scomparso in mare durante la traversata. Sarà facile scommettere che un produttore cinematografico vorrà conoscere la sua storia e aggiudicarsi i diritti per girare un film. Insomma, questa è l’incredibile storia di un sopravvissuto che per 16 mesi ha mangiato tartarughe e si è cibato di animali vari. Ora è riuscito a salvarsi dopo aver attraversato il mare a bordo di una barca, forse costruita dall’uomo stesso.