Compiti a casa per il weekend: giusto o no?
E' giusto assegnare i compiti a casa per il lunedì agli studenti? Il dibattito, purtroppo, non trova ancora alcuna risposta
Nemmeno il tempo di chiudere il libro a scuola sabato mattina, che occorre riaprirlo a casa per fare i compiti conferiti dall’insegnante per lunedì. Insomma, sembra proprio che gli studenti non riescano a godersi il weekend. Ci si chiede, quindi, se sia più o meno giusto assegnare un ulteriore lavoro da svolgere per gli studenti.
Eppure, è loro diritto staccare la spina. La questione, tra l’altro, si estende anche sui loro genitori: dopo una settimana di lavoro, sembra che non c’è mai fine alla fatica, e ogni genitore si trova a dover stare dietro al proprio bambino per correggere i compiti per casa. Purtroppo, il dibattito sui compiti per casa non è una fatto recente, anzi: se ne discute da anni. Tale problematica è sbucata nuovamente fuori in seguito alla pubblicazione sul sito Orizzonte Scuola di una circolare del Miur del lontano 1969. Questa circolare consiste in una sorta di richiamo nei confronti degli insegnanti, invitati a non assegnare compiti per il lunedì.
La felicità per la notizia, però, ha avuto una vita breve. Il ministero, infatti, ha reso noto che la circolare è stata superata di fatto da alcune leggi indette successivamente. Nonostante le diverse polemiche in merito, pare che la strada per una soluzione sia ancora lontana. Secondo i professori, però, rispetto a qualche anno fa qualcosa è cambiato. Alessandra Cenerini, presidente dell’Adi, Associazione docenti italiani, ha riferito: “Credo che sia fuori dallo spazio e dal tempo parlare ancora di circolari o di ipotesi nazionali sui compiti da dare a casa. Molti dei nostri associati sperimentano le “Flipped classroom”. Si tratta di classi rovesciate, ovvero di un modello di insegnamento che consiste nell’assegnare agli studenti in veste di “compiti per casa” dei video realizzati dagli insegnanti e messi a disposizione degli studenti mentre in classe si fanno approfondimenti“.
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