Cile, rimane incinta a 17 anni: mette in vendita il figlio su Facebook
In Cile, una ragazza di 17 anni rimane incinta e mette in vendita il figlio su Facebook per meno di 100 euro
A Santiago (Cile), una ragazza è rimasta incinta a 17 anni. Dopo averlo partorito, mette in vendita il figlio su Facebook. Quel bambino non poteva tenerlo, così ha deciso di metterlo in vendita su Facebook per quasi cento euro. Questa strana storia è accaduta in Cile, dove la minorenne Veronica Carrera Chaparro è rimasta incinta lo scorso febbraio. Il padre del bambino, coetaneo della giovane, si è dichiarato disponibile a contribuire al mantenimento del piccolo, ma la famiglia della ragazza le ha imposto di abortire oppure di dare il neonato in adozione o venderlo. Così la giovane di Mapù, nei pressi di Santiago, ha messo su Facebook l’annuncio della vendita, che ha suscitato l’interesse di alcune coppie. Per meno di 100 euro, una coppia di Punte Alto si è aggiudicata il figlio della 17enne. Non ancora nato, la coppia ha dichiarato che avrebbe provveduto alle spese del parto, avvenuto poi il 4 novembre. Tuttavia, prima di concludere questa particolare transazione, la vicenda ha attirato l’attenzione della polizia locale, che ha arrestato tutte le persone coinvolte nella vicenda. Il giudice Ernesto Silva ha però spiegato che esiste un vuoto legislativo in Cile per vicende del genere: “È un caso grave. Il problema è che il caso non è contemplato nella nostra legislazione come delitto dell’offrire attraverso internet la consegna di un neonato, anche se in cambio si richieda una compensazione economica“. Insomma, una ragazza di 17 anni rimane incinta di un coetaneo e, costretta dalla famiglia, mette in vendita il figlio su Facebook. Una coppia si dichiara disponibile ad adottarlo, ma la polizia arresta tutti. Sicuramente una vicenda che fa riflettere non solo sulle infinite possibilità fornite dai social network, ma anche sull’ignoranza di alcune persone (i genitori della ragazza), che pur di mantenere una presunta dignità sono disposti a insabbiare le cose.