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Capua, avvertite presenze al museo: fantasmi?

A Capua (Caserta) sono state avvertite delle strane presenze al museo. Alcuni hanno tirato in ballo i fantasmi. Scopriamo cosa è accaduto

A Capua (in provincia di Caserta) sono state “avvertite” delle strane presenze al museo di Arte Contemporanea (Dhafne Museum Art, il cui acronimo è Dama). Si tratta di fantasmi? Approfondiamo questa curiosa storia. Tutto è iniziato grazie ad alcune presenze registrate dalle telecamere a circuito chiuso durante la notte. All’interno del museo, una videocamera di sorveglianza ha rilevato degli oggetti indefinibili luccicanti volare per pochi istanti. Inoltre, il video diventa scuro per qualche secondo; poi tutto torna alla normalità e per qualche secondo ancora oggetti luccicanti spiccano il volo all’interno di una delle stanze del Dama. Insomma, subito si è parlato di fantasmi al museo di Capua. Che sia una mossa pubblicitaria è difficile da dire. Più probabile, invece, una sorta di illusione ottica. Anche se è difficile chiarire da cosa sarebbe dipesa. Già in passato notizie simili sono uscite dai musei di tutto il mondo. Un museo egizio inglese aveva visto una statua spostarsi durante la notte, ma si è poi scoperto che non c’era nulla di sovrannaturale: solo l’opera dell’uomo. Tornando a quanto avvenuto nel museo di Capua, le telecamere hanno registrato due sfere di luce opache e semi invisibili che galleggiano e viaggiano nella sala del museo, come si può vedere nel video caricato su YouTube da Evan De Vilde, artista archeorealista e responsabile del museo. Il fenomeno assomiglia a quello che ha fatto diventare famosi i cosiddetti Rods e altri non è che un effetto ottico che sembra mostrare piccole sfere brillanti spiccare il volo, ma che non sono altro che oggetti posti fuori fuoco. Tuttavia, le telecamere di quella sala vengono attivate attraverso un sistema che rileva movimenti di persone, cose e oggetti. Questo renderebbe inspiegabile l’episodio e ha fatto pensare a delle strane presenze bollate subito come fantasmi. “Il Dama è ospitato all’interno di un edificio antico e prestigioso, un monastero del XVII secolo. In quei lunghi e bui corridoi e in quelle vecchie celle si consumarono eventi misteriosi ed oscuri”. Queste le parole di De Vilde, che poi conclude così:  “Fino a oggi non abbiamo mai riscontrato nulla di simile… Chissà che non si tratti realmente di fantasmi di vecchi monaci” Insomma, chi crede agli spiriti rimarrà estasiato, ma i più scettici pensano che non sia altro che l’ennesima mossa pubblicitaria. Tuttavia, se si tratta di pubblicizzare l’arte, tutto è lecito.

 



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