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#coglioneNo, la campagna per sensibilizzare i diritti dei creativi (VIDEO)

Parte la campagna di sensibilizzazione #coglioneNo per difendere i diritti dei creativi e di chi lavora come freelance

Negli ultimi giorni ha preso il via una campagna di sensibilizzazione per i diritti dei creativi: si chiama #coglioneNo e i suoi video virali stanno letteralmente spopolando nel web e, soprattutto su Facebook.

Negli ultimi anni il mercato del lavoro in Italia è sempre più difficile. E se già è complicato di per sé suo come lavoratore dipendente, la cosa si fa ancora più ardua se si lavora come freelance nel campo della comunicazione e della pubblicità.

Sempre più spesso, infatti, i freelance creativi sono costretti a partecipare a colloqui di lavoro in cui il titolare del progetto propone dei compensi quasi inesistenti. E anzi, alla richiesta di un pagamento viene dato la risposta che tutti devono fare dei sacrifici e che, in cambio, potrà ottenere visibilità attraverso un tag su Facebook o su un qualsiasi altro tipo di social network.

Questa campagna virale sta riscuotendo enorme successo soprattutto tra quelle persone che lavorano da anni nel campo della pubblicità e della comunicazione e, nonostante la grande esperienza nel settore e aver conseguito il percorso formativo giusto per avere le competenze richieste, vengono ripetutamente sminuite nelle loro capacità.

Ad avere l’idea di lanciare questi video sono stati gli Zero, ossia Niccolò Falsetti, Stefano De Marco e Alessandro Grespan, un gruppo di videomakers che hanno voluto sfogare la propria frustrazione nei confronti degli sfruttatori seriali di freelancer con cui ognuno di noi ha avuto a che fare almeno una volta nella vita.

I video, corredati da apposito hashtag molto identificativo #coglioneNO, stanno riscuotendo un enorme successo nel web e in pochi giorni hanno ottenuto moltissime visualizzazioni. La speranza da parte dei produttori è che il messaggio arrivi direttamente anche a chi si comporta in questo modo.

Perché, diciamocela tutta, quando l’idraulico o il giardiniere o l’antennista vengono a fare un lavoro a casa vostra, voi lo pagate. E i freelancer non hanno lo stesso diritto?
http://www.youtube.com/watch?v=sd5mHHg1ons



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