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Psicologia, è possibile cancellare i ricordi?

Psicologia, è possibile cancellare i ricordi? E, se sì, come? Vediamo i risultati di una recente ricerca

La psicologia è una delle branche più interessanti. Tutti abbiamo pensieri passati che tornano a galla e che vorremmo dimenticare, ma è possibile cancellare i ricordi? A quanto pare, una recente ricerca afferma di sì. I ricercatori guidati da Marijn Kroes, della Radboud Universiteit Nijmegen (nei Paesi Bassi), avrebbero messo a punto un nuovo metodo per eliminare ricordi spiacevoli dalla mente dei soggetti. La loro tecnica è alquanto discutibile: con l’elettroshock è possibile cancellare ogni residuo nel nostro cervello. Il nuovo studio è stato pubblicato sulle pagine della rivista “Nature Neuroscience”, ed è stato condotto su un campione di 42 soggetti affetti da una profonda depressione. A tutti i pazienti è stato chiesto di osservare delle diapositive raffiguranti storie tristi. Dopo una settimana state mostrate loro di nuovo le diapositive e infine hanno subito l’elettroshock (i pazienti erano già stati sottoposti a questa discutibile terapia in passato). Successivamente a tutti i pazienti sarebbe stato chiesto di rispondere a un questionario. Quelli che hanno subito l’elettroshock avevano dimenticato tutto. Insomma, senza dubbio è una terapia d’urto quella dell’elettroshock per cancellare i ricordi spiacevoli. In psicologia vi è già un meccanismo di rimozione che si attiva nel nostro cervello, ma qualora non dovesse funzionare e le memorie sono troppo tristi, si potrebbe ricorrere a ciò. Ovviamente, si parla solo di casi gravi. Di certo si può considerare almeno discutibile questa terapia, ma in ogni caso è giusto approfondire ciò che è avvenuto al fine di chiarire le precise dinamiche e gli utilizzi che questo potrebbe comportare. Insomma, la psicologia da oggi ha un nuovo dilemma con il quale confrontarsi. A quanto pare è stato dimostrato che è possibile cancellare i ricordi, ma a un prezzo notevole. Senza dubbio conviene lasciarla come ultima risorsa nei casi più gravi di disturbi incurabili che coinvolgono la memoria.



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