Il bracciale TapTap: manda messaggi con un tocco
Il bracciale TapTap è solo in fase progettuale. Permette di mandare messaggi con un semplice tocco e, se dovesse trovare i finanziamenti, presto potrebbe diventare realtà
Ecco TapTap: il bracciale che manda messaggi con un tocco. Con la tecnologia digitale, ogni giorno esce una nuova iniziativa. Stavolta si tratta di un braccialetto tecnologico che lancia messaggi senza bisogno di usare il display. Si chiama TapTap e strizza l’occhio agli adolescenti. Utile per mandare messaggi in codice e quindi per chi vuol comunicare qualcosa senza “lasciare tracce”. Con tutte le app dedicate alle chat, è difficile che sfondi in un mercato già saturo, comunque vediamo meglio in cosa consiste. Al momento, si tratta solo di un progetto. Si stanno raccogliendo fondi online sulla piattaforma crowdfounding Kickstarter, sempre più usata da chi ritiene di avere una grande idea, ma non ha il denaro necessario per realizzarla. Se la raccolta fondi andrà a buon fine, sarà venduto in coppia e funzionerà con un’applicazione dedicata da installare sul proprio smartphone, collegandosi a quest’ultimo tramite bluetooth. Inoltre, permetterà a chi lo indossa di comunicare con un altro braccialetto attraverso un tocco dello stesso. Tap, infatti, significa tocco. È possibile anche creare un dispositivo personalizzato: il modulo trasmittente può essere staccato dal bracciale e inserito in un altro. Insomma, questo bracciale TapTap al momento è solo in fase progettuale, ma se l’idea dovesse interessare gli utenti di tutto il mondo, potrebbe presto diventare realtà. Manda messaggi con un tocco e in questo consiste la semplice idea dell’inventore, che spera di ottenere consensi (e soprattutto denaro) su internet. Il crowdfounding è un modello di raccolta fondi che sta andando per la maggiore, soprattutto negli Stati Uniti. Ultimamente è di moda usarlo per finanziare film indipendenti, ma anche grandi opere o dispositivi tecnologici. Questo bracciale è in grado di mandare messaggi con un semplice tocco e l’idea fa tornare in menti i nostalgici della comunicazione in codice agli “squilletti” prima dell’era degli smartphone. Utili soprattutto per non spendere denaro e far capire a qualcuno che doveva scendere di casa, ad esempio.