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Università di Sidney: “Bere bevande gassate altera le proteine del cervello”

Uno studio presentato alla British Society of Neuroscience dimostrerebbe che l'assunzione di bevande gassate può provocare l'alterazione di proteine contenute nel nostro cervello. Gli studiosi: "Limitare l'assunzione delle bevande"

Che non facessero bene alla linea, lo si sapeva. Che contessero molti più zuccheri di quelli che si potrebbe immaginare, ce lo è stato detto. Ma che potesse modificare – nel senso letterale del termine – il cervello, no, non lo si sapeva ancora. Eppure pare proprio così. Di cosa parliamo? Ma delle tanto amate bibite gassate, senza distinzioni di marchio e sapori.
Stando a quanto riportato dagli scienziati dell’Università di Sidney, uno studio – i cui risultati sono stati presentati alla British Society of Neuroscience – dimostrerebbe che l’assunzione di bevande gassate provoca una mutazione di alcune proteine contenute nel nostro cervello.
Gli esperti per dimostrarlo hanno studiato in laboratorio due gruppi di topi. Al primo gruppo è stata somministrata della normale acqua, mentre agli altri è stata data dell’acqua con l’aggiunta della quantità di zucchero contenuta nelle comuni bevande gassate. Gli effetti, a quanto pare, sono stati evidenti: il gruppo di animali che aveva bevuto acqua zuccherata ha iniziato a manifestare un comportamento iperattivo. Come se non bastasse, da un esame del tessuto del loro cervello è stato evidenziato un’alterazione di almeno 300 proteine.
Cosa fare allora quando, entrati al supermercato, ci si trova davanti a scaffali pieni di lattine colorate che stimolano il nostro desiderio? La risposta la fornisce Jane Franlin, uno degli scienziati autori della ricerca: “Questi risultati pur riguardando i topi sono applicabili anche all’uomo ed evidenziano che un consumo eccessivo di bevande gassate e zuccherate può danneggiare la salute psico-fisica”.
Lo studioso ha poi aggiunto che negli ultimi anni “c’è stato un preoccupante incremento nel consumo di queste bevande.  Per alcuni adulti  – ha continuato Franklin – rappresentano addirittura una parte importante dell’introito calorico giornaliero, ma la nostra ricerca suggerisce che possono danneggiare il cervello quindi se si ha sete meglio bere acqua, concedendosi uno strappo alla regola solo di tanto in tanto“.



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