Giornata mondiale della gentilezza: i 4 motivi per esserlo sempre
Oggi è Giornata mondiale della gentilezza. Per essere gentili basta veramente poco. Ecco i quattro buoni motivi per esserlo
Oggi, 13 novembre, è la Giornata mondiale della gentilezza. Quanti di noi sono davvero gentili e quanti sanno che cos’è veramente la gentilezza? Secondo Valentina D’Urso, autrice del libro “Le buone maniere”, pare che la gentilezza abbia due volti: la buona educazione formale e il rispetto delle regole sociali. Essere gentili fa bene sia chi riceve il gesto cortese sia a chi lo compie. Ecco, dunque, qui di seguito i 4 buoni motivi per i quali è meglio essere gentili.1. Essere gentili fa bene alla salute, in particolare al cuore. Coloro che godono di una determinata aggressività sono maggiormente soggetti a ictus e infarto. A confermarlo è uno studio italo-americano dei ricercatori del National Institute on Aging di Baltimora. Al fine della ricerca sono stati presi in esame 5.614 sardi di età compresa fra i 14 e i 94 anni e hanno verificato che i soggetti dotati di un temperamento più aggressivo tendono a sviluppare più facilmente un ispessimento delle carotidi e, di conseguenza il rischio di arresto cardiaco anche del 40%.
2. È l’arma migliore quando si litiga. E’ un ottimo rimedio per risolvere le liti, anche quelle che rischiano di diventare violente.
Di contro, invece, l’aggressività chiama aggressività. Se qualcuno ci insulta, quindi, rispondere con gentilezza. Pare che a quel punto l’altro risponsa con uno stimolo diverso.
3. La gentilezza aiuta nel lavoro. Secondo una ricerca di Timothy Judge dell’University of Notre Dame (Usa) le persone più gentili sono meno soggette a essere licenziate. Anche Michael Tews, della Pennsylvania State University, sostiene che coloro che scelgono il personale per ristoranti sono più frequentemente candidati con alti livelli di gradevolezza, anche a scapito di altri più intelligenti. Anche nel lavoro di gruppo, essere gentili dà enormi vantaggi.
4. La gentilezza è una buona cura per prevenire il bullismo a scuola. Bisogna iniziare dai più piccoli, già a scuola. Gli insegnanti dovrebbero trasmettere il valore della gentilezza e farne capire la sua importanza. Uno studio della University of British Columbia su 400 bambini tra i 9 e gli 11 anni di una scuola elementare di Vancouver, in Canada ha dimostrato che una volta che nei bambini si accresceva il livello di gentilezza, aumentava anche la fiducia e la collaborazione.