Il lato oscuro di Twitter e dei social network: vediamo qual è
Il lato oscuro di Twitter riguarda la potenziale possibilità di offendere chiunque all’interno del social network. Inoltre, l’anonimato favorisce il fenomeno
La possibilità di postare in tempo reale su Facebook e Twitter, ci consente di sfogarci ma anche di scrivere cose che normalmente non diremmo. Spesso, scriviamo frasi istintive e insulti gratuiti dettati da uno stato d’animo rabbioso. Questo è il lato oscuro dei social networks, e soprattutto di Twitter. Solo pochi mesi fa, Enrico Mentana ha abbandonato il noto social network perché non sopportava gli insulti ricevuti da anonimi. La sua richiesta di maggior regolamentazione è caduta nel vuoto, ma d’altronde non si può nemmeno pretendere che ognuno sia disposto a mettere la sua identità in rete. Per certi utenti (soprattutto se anonimi), però, la rabbia diviene qualcosa di incontrollabile e il desiderio di offendere tutti (vip e non) è irrefrenabile. Secondo un sondaggio condotto da Pew, un quarto degli utenti di Twitter posta i 140 caratteri in forma anonima. Come era lecito attendersi, più l’età diminuisce e più aumenta l’anonimato: il 40% degli utenti fra i 18 e i 29 anni preferiscono celarsi dietro nickname. L’anonimato rende meno responsabili delle proprie parole e favorisce lo sproloquio. Questo capita soprattutto nei forum, nei blog e soprattutto su social come Ask.fm o Twitter, ma anche su una piattaforma in cui la maggioranza dei profili sono formati da nome e cognome degli utenti: Facebook. Su quest’ultimo, sono all’ordine del giorno i profili fasulli, ma anche sul social network dell’uccellino blu aumentano profili fake e anche di parodia: a volte comica e accettata dal diretto interessato, altre volgare e lesiva dell’identità delle persone coinvolte. Tavolta, le offese arrivano anche dagli utenti vip. Spesso, è possibile notare furiose litigate tra vip e utenti normali in 140 caratteri. Vittorio Sgarbi utilizza il mezzo anche per rispondere personalmente alle critiche e talvolta insultare lo sfortunato di turno. Dunque, così come hanno dei lati positivi, i social networks possono trasformarsi in vere e proprie armi a favore dell’utente più smaliziato.