La Francia cambia il Padre nostro: non farci cadere in tentazione
In Francia, è stata modificata una parte del Padre Nostro. Nella celebre preghiera cattolica, non farci cadere in tentazione sostituirà non indurci
È dal 1996 che un’équipe di settanta esperti lavora a una nuova traduzione francese della Bibbia. È di oggi la notizia che la Francia cambia il Padre Nostro. “Non farci cadere in tentazione”, questa la lieve modifica al testo biblico. Dal 2015 i preti della Francia non diranno più non indurci in tentazione, ma non farci cadere in tentazione. La sfumatura sembra irrilevante ma è di quelle che fanno discutere Sono ben 70 gli esperti che dal 1996 lavorano per cercare nuove interpretazioni e traduzioni della Bibbia. Oggi è stata stabilita ufficialmente la prima decisione in merito. Chiedere al Padre di non farci entrare in tentazione è domandargli la forza di combattere, per i teologi francesi sembra essere una interpretazione più corretta. La nuova traduzione ufficiale della Bibbia sarà presentata il 9 novembre a Lourdes, durante l’assemblea plenaria dei vescovi francesi. Il 22 novembre sarà poi pubblicata dall’Associazione episcopale liturgica per i Paesi di lingua francese (valida quindi, oltre la Francia, per Belgio, Lussemburgo, Svizzera, Canada e mezza Africa). Seguirà la recognitio della Curia romana, che dovrà dare il via libero definitivo a ogni modifica dei libri liturgici. Quindi bisognerà aspettare il 2015 per vedere ufficializzata la modifica del Padre Nostro. “Non farci cadere in tentazione” sarà il piccolo, ma cospicuo dal punto di vista simbolico, cambiamento del testo. Le lotte sulle nuove interpretazioni dei testi religiosi non sono da sottovalutare. In Medio Oriente, è accesa la disputa tra gli Sciiti e i Sunniti. I primi ritengono che il Corano sia il messaggio di Dio, e per questo la loro interpretazione è ancora aperta, i secondi (più conservatori) ritengono che Dio stesso sia il Corano e per loro l’interpretazione è chiusa. Questa è solo una delle tante motivazioni alla base dei numerosi conflitti religiosi tra le popolazioni appartenenti alle religioni più diffuse in Medio Oriente.