Facebook, privacy in pericolo con le nuove impostazioni?
Sarebbe un fake il messaggio che nelle ultime settimane sta intasando le home di Facebook, la privacy non è in pericolo
È ormai più di qualche giorno che vi capiterà di trovare sulle bacheche dei vostri contatti di facebook e quindi di conseguenza sempre in mostra nella vostra sezione notizie, un messaggio che mette in guardia dalle nuove impostazioni facebook sulla privacy del più noto social network in circolazione. In poche parole il messaggio informa che dopo la modifica da parte del social di alcuni parametri, ogni volta che mettiamo un mi piace sulla foto di un amico, ogni volta che decidiamo di commentare uno status o un’immagine, tutti i nostri contatti, anche coloro che non hanno nulla a che vedere con la persona a cui abbiamo commentato o messo il like, potrebbero osservare senza grande sforzo le nostre operazioni e leggere commenti oltre che visualizzare foto. Il messaggio in realtà è un falso sembrerebbe, e ora vi spieghiamo perché.
Innanzi tutto, ad onor del vero, è importante specificare che quanto sommariamente descritto sopra, in certi casi già accade: se la persona di cui avete commentato la foto non ha impostazioni ferre sulla propria privacy o addirittura possiede un profilo “aperto”, ovvero non coperto da restrizioni e visualizzabile da tutti, i vostri amici potrebbero visualizzare nella barra in alto a destra che aggiorna sulle operazioni effettuate dai nostri amici, anche i vostri movimenti sul social e visualizzare di conseguenza commenti e foto.
Nello specifico poi il messaggio che circola in questi giorni è un falso, o meglio una traduzione grossolana di un messaggio scritto in lingua inglese che circola tra i profili degli utenti americani e che fa riferimento ad un applicazione ancora non presente sul resto delle piattaforme: “graphic app” – che in realtà nemmeno esiste e con tutta probabilità è una traduzione non corretta di “graphic search”, tradotto in italiano significa “ricerca tra le connessioni” ed è una nuova funzione di FB non ancora disponibile sui profili europei che permetterà di effettuare ricerche mirate in base a contenuti e parole chiave sui profili dei nostri amici.
Insomma, niente paura, per adesso la nostra privacy è protetta. Vi lasciamo però con una riflessione: se il social è uno strumento per condividere, è normale che on line da ognuno di noi vengano messe a disposizione foto e informazioni personali; il grado di esposizione mediatica però lo scegliamo noi. Se proprio abbiamo tanta paura che la nostra privacy venga violata, non converrebbe forse cominciare noi a condividere di meno?