L’America fu scoperta dai romani: dna lo conferma
Nuove prove del DNA confermano che i romani avevano scoperto l’America prima di Cristoforo Colombo. A scriverlo è il divulgatore Elio Cadelo nella terza edizione di un libro che farà discutere
Nuove prove del DNA confermano che l’America fu scoperta dai romani. Dunque, non da Cristoforo Colombo, nel 1492, come ci è stato insegnato a scuola. L’ardita tesi è stata esposta in un libro da Elio Cadelo. “Quando i Romani andavano in America” – conoscenze scientifiche e scoperte geografiche degli antichi navigatori – (Palombi Editore), questo il nome del libro. Elio Cadelo è un divulgatore scientifico e nel libro fornisce le prove di quanto afferma. Il libro è arrivato alla sua terza edizione, e già nelle precedenti Cadelo aveva scritto sul tema fornendo prove. Alle prove precedenti si aggiunge quella del Dna di ibisco contenuto nei farmaci fitoterapici rinvenuti in un relitto romano del primo secolo d.C. (dopo Cristo) nei pressi delle coste toscane. Il DNA di ibisco è stato analizzato dall’ Università e di esperti della navigazione e della storia e della cultura romana, che ha confermato la loro provenienza dall’India. Sono stati ritrovati anche semi di girasole. I semi di girasole sono cominciati a circolare dalle Americhe proprio poco dopo la conquista di queste ultime da parte degli spagnoli. Inoltre, in diversi dipinti e mosaici risalenti all’era dell’antica Roma, sono presenti raffigurazioni di mais. Altra prova contenuta in questa terza edizione è rappresentata da alcune conoscenze geografiche dei romani. Plinio il vecchio in “Naturalis Historia” aveva anticipato Copernico parlando del moto di rotazione terrestre dimostrato dal sorgere del sole ogni 24 ore. Inoltre, molti studiosi antichi e romani erano convinti che sarebbe bastato navigare verso ovest per raggiungere il nuovo continente. Eppure, dalle mappe prima di Colombo, di questa rotta non c’è traccia. Caledo spiega che ciò è dovuto al fatto che prima molti commercianti avevano l’esclusiva su alcuni prodotti e ne nascondevano il luogo di provenienza. Per questo le mappe erano custodite in gran segreto.