Il cibo spazzatura: perchè crea dipendenza?
E' provato scientificamente che il cibo spazzatura crea assuefazione e ne parla Michael Moss nel suo libro.
A prescindere dall’età che si ha, il fast food attira sempre, d’altronde come si fa a rifiutare un hamburger caldo e fumante, ricco di salsine saporite, nonostante sappiamo quanto male possa fare al nostro organismo? Come mai siamo così assuefatti da questo tipo di cibo, considerato spazzatura? Una spiegazione l’ha provata a dare il giornalista americano Michael Moss, tra l’altro vincitore del premio Pulitzer, che ha scritto un saggio dal titolo “Sale,zucchero, grassi: come i giganti dell’industria alimentare ci hanno agganciato” dopo aver compiuto un viaggio reportage visitando per tre anni le principali industrie degli Stati Uniti d’America che producono cibo spazzatura, definizione che ovviamente gli americani non amano dare a quello che costituisce il loro pasto principale. In questo libro viene data una spiegazione scientifica all’assuefazione che si crea con questo tipo di cibo, infatti basta trovare il cosiddetto “bliss point” del gusto, cioè il punto di beatitudine del palato. Per fare questo gli alimenti vengono rivestiti da un gusto prelibato che in realtà senza queste sostanze aggiunte non avrebbero, ad esempio negli alimenti per bambini il bliss point è ottenuto aumentando il livello di zuccheri, mentre per gli adulti il senso di appetibilità è raggiunto con i cibi più salati. Queste modifiche hanno fatto si che il nostro organismo si abitui al sapore modificato e quindi quello naturale ci risulta più sgradevole, come ad esempio quando si mangia qualcosa sciaba, senza sale, che in realtà ha il suo gusto naturale, ma che il nostro corpo non riesce più ad apprezzare. Fortunatamente però, anche se i fast food sono gettonatissimi ovunque, le persone stanno acquisendo consapevolezza sul legame che esiste tra cibo e salute, stanno imparando a mangiare sano e proprio per questo motivo, visto anche le numerose denunce che le multinazionali del cibo spazzatura hanno ottenuto, stanno cambiando il loro orientamento cercando di promuovere anche loro degli alimenti più sani, ma il passo da compiere è davvero molto lungo.
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