Quando e come salare l’acqua della pasta per evitare errori
Il sale nell'acqua della pasta quando va messo prima o dopo c'è sempre un po' di indecisione in merito ma è bene sapere cosa è meglio fare
Quante volte ci è capitato di fare delle discussioni in cucina per decidere quale sia il momento migliore per salare la pasta: subito o è meglio aspettare quando l’ebollizione è iniziata? Il comune sale da cucina è il cloruro di sodio o il sale di sodio dell’acido cloridrico. A temperatura ambiente si presenta come un solido cristallino, incolore e con un odore e un sapore caratteristico. In generale, il cloruro di sodio è essenziale per la vita sulla Terra. Oggi noi lo utilizziamo in cucina per condire gli alimenti o per conservarli in modo naturale, attraverso il processo della salamoia, che sfrutta il potere disidratante che il sale ha sulle sostanze con cui viene a contatto, da cui estrae l’acqua per osmosi.
Ma veniamo a quando salare la pasta se prima o dopo che caliamo la pasta. Chef e produttori di pasta consigliano 1 litro di acqua con 10 gr di sale ogni 100 gr di pasta secca anche se la giusta sapidità dipende da molti fattori: il tipo di sale usato, il tipo di pasta, quanto sarà saporito il condimento ecc.
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La regola base dice di non aggiungere sale appena buttata la pasta. Perché? L’aggiunta della pasta (ossia di un corpo freddo) all’acqua bollente causa un abbassamento della temperatura con conseguente e frequente cessazione dell’ebollizione. Cosa fare quindi? Il momento migliore per salare l’acqua è prima di buttare la pasta, quando l’acqua comincia a bollire. Ci sono molte persone però che salano a freddo e questo è un ottimo metodo per non incorrere in uno degli errori più comuni, ossia quello di dimenticarsi se l’abbiamo già fatto o no. C’è un unico problema che bisogna prendere realmente in considerazione che salando l’acqua a freddo a lungo andare si rischia di rovinare la pentola in quanto il sale è corrosivo.