Giulia Tramontano uccisa con quasi 40 coltellate: i primi risultati dell’autopsia
Giulia Tramontano è stata uccisa con circa 40 coltellate, due delle quali sono state fatali: le prime notizie dopo l'autopsia
Sono arrivati i primi risultati dal lavoro che i medici legali stanno svolgendo a Milano. Sappiamo che Giulia Tramontano è stata colpita con almeno 37 coltellate dal suo fidanzato convivente Alessandro Impagnatiello, l’uomo che avrebbe dovuto essere il padre del suo bambino, il piccolo Thiago. Nessuna pietà neppure per il piccolo. Thiago è morto insieme alla sua mamma.
Due delle coltellate inferte a Giulia sono state letali, entrambe al collo; secondo quanto si apprende, una ha reciso la carotide e l’altra ha colpito l’arteria succlavia. Sul corpo della 29enne, uccisa mentre era incinta di 7 mesi, non c’erano ferite da difesa ma sì alcune coltellate alla schiena. Elementi che non bastano, non al momento, per stabilire con certezza scientifica se il barman 30enne l’abbia uccisa colpendola alle spalle come si era detto dopo che erano trapelate alcune indiscrezioni giornalistiche sulle indagini e sugli esami scientifici. Impagnatiello infatti, non sembra aver detto molto altro su come sono andate realmente le cose il giorno in cui Giulia è stata uccisa.
Nessun accanimento sul piccolo Thiago
Questa mattina, era trapelata un’altra indiscrezione, secondo la quale, Impagnatiello, avrebbe colpito Giulia anche alla pancia, sul ventre, per assicurarsi che anche il bambino fosse morto. Stando a quello che emerge, questa circostanza però non sarebbe veritiera. L’uomo infatti non avrebbe infierito sul feto che in realtà a noi piace chiamare bambino, visto che tra poche settimane sarebbe nato. Non risultano dunque, segni di coltellate al ventre. Risulta infine – sottolineano gli specialisti – una seria difficoltà a datare l’omicidio per la presenza sul corpo di ustioni che hanno alterato i tessuti.
A cristallizzare questi dettagli è l’autopsia eseguita nel corso della giornata di venerdì sulla salma della ragazza, ritrovata in un’intercapedine tra due garage non molto lontano dalla sua casa a Senago (Milano), dove viveva e dove, secondo le numerose tracce riscontrati dal Nucleo investigazioni scientifiche dei carabinieri, è stata ammazzata nella serata di sabato 27 maggio.
Tutte le altre risposte, tra cui gli esiti degli esami tossicologici, quelli sul feto e, ad esempio, se il corpo sia stato bruciato quando Giulia era già morta (è uno dei quesiti), potranno arrivare solo col deposito delle relazioni finali affidate ad un pool di medici legali e specialisti.