L’omicidio del carabiniere Cerciello e la confessione dello studente americano tra dubbi e domande
Sono stati fermati due studenti americani per l'omicidio di Mario Cerciello. Ecco la ricostruzione dei fatti
E’ una storia intricata, piena di punti d’ombra quella che riguarda l’omicidio del Carabiniere Mario Cerciello Rega a Roma. Si era parlato prima di uno scontro con dei rapinatori, due nordafricani e invece, ieri, a finire nel mirino degli investigatori, due giovani studenti americani. Uno di loro ha confessato l’omicidio del Carabiniere.
Ma perchè lo avrebbe fatto e che cosa è successo davvero ieri a Roma?
Mentre la notizia della morte di Mario, si diffondeva provocando una nuova ondata di odio sui social; mentre si cercava di capire che cosa fosse successo realmente, gli investigatori fermavano due sospettati. Due ragazzi americani, due studenti. E il movente, anche dopo la loro confessione sarebbe lo stesso: cercavano di estorcere del denaro. Ma a chi e perchè? Voci circolate in queste ore sembrano portare altrove: pare che i due giovani fossero stati ingannati da un pusher e che quindi avrebbero cercato di vendicarsi. Ma perchè colpire e uccidere un carabiniere in borghese che stava facendo il suo lavoro? Hanno davvero raccontato la verità su questa vicenda le due persone coinvolte nell’omicidio di Mario?
OMICIDIO CARABINIERE CERCIELLO REGA A ROMA: LE ULTIME NOTIZIE
La ricostruzione sarebbe la seguente. I due giovani studenti americani sarebbero andati a Trastevere in cerca di droga. Un pusher avrebbe venduto loro solo dell’aspirina. Visto che si erano sentiti ingannati, avevano cercato di rubare il borsello del pusher. Nel borsello sarebbe rimasto il suo cellulare. Il pusher avrebbe quindi chiamato i due giovani per dirgli che voleva il borsello indietro e avrebbe anche chiamato il 112 per denunciare il furto. Sembrerebbe di raccontare una barzelletta se non fosse che il finale ci porta all’omicidio del Carabiniere.
A questo punto i Carabinieri in borghese, pensando a una sorta di cavallo di ritorno, si sarebbero presentati all’appuntamento con i due giovani studenti. Sarebbe scoppiata una baruffa nel corso della quale il giovane che ha confessato avrebbe accoltellato Mario.
Nelle vicinanze c’erano però altri colleghi pronti a intervenire. Quindi subito dopo il ferimento di Cerciello i due americani erano stati fermati, ma uno dei due è riuscito a ferire il carabiniere e l’altro agente avrebbe lasciato andare il secondo fermato per soccorrere il collega.
Ma chi ha messo in giro le voci di un omicidio a opera di due nordafricani? E perchè un pusher dovrebbe chiamare i Carabinieri per farsi ridare il suo borsello che dovrebbe, tra l’altro, essere anche pieno di contanti o comunque droga? Pare che il pusher sia stato arrestato, come era ovvio, perchè quindi, se nel borsello non aveva della droga, ha chiamato le forze dell’ordine?