Ultimissime

L’omicidio del piccolo Giuseppe a Cardito: le intercettazioni delle maestre che sapevano tutto

Le intercettazioni delle maestre del piccolo Giuseppe di Cardito: sapevano quello che succedeva nella casa

Fanno davvero venire i brividi le intercettazioni telefoniche nelle quali si sentono le maestre del piccolo Giuseppe, ucciso a Cardito dal suo patrigno, e della sua sorellina, mentre parlano tra loro e commentano i fatti accaduti. A scuola, a quanto pare, tutti sapevano ma non c’è stato modo di impedire il massacro. La piccola arrivava a scuola con i capelli che puzzavano di muffa, con i segni delle botte sul corpo, si è persino presentata con un pezzo di orecchio che le era stato strappato dal patrigno. Tutto questo però non è mai stato segnalato agli assistenti sociali, o alle forze dell’ordine. Esiste, come spiega anche Federica Sciarelli nella puntata di Chi l’ha visto del 17 aprile 2019, una nota mandata dalla maestre alla preside. E’ una nota di 9 giorni prima del dramma. Le maestra segnalano i segni di tumefazione sui bambini.

Quando la notizia della morte del piccolo Giuseppe arriva e non si conosce ancora l’identità del bambino, le maestre iniziano a farsi delle telefonate tra di loro, per parlare di quello che sta succedendo, sospettando che la vittima sia proprio il loro alunno.

OMICIDIO CARDITO ULTIME NOTIZIE: LE INTERCETTAZIONI DELLE MAESTRE CHE SAPEVANO TUTTO

«Il padre dei bambini è sparito. Era il compagno che li picchiava. Giuseppe non parlava, si buttava a terra e io gli dicevo “scimmiottella”. E lui “scimmia no”», dice una delle maestre in un’intercettazione poco dopo l’omicidio. 

Nelle intercettazioni successive ai fatti, le maestre parlano al telefono tra loro, parlano al telefono con i loro parenti e spiegano di non essere stupite di quello che è accaduto. Avevano infatti capito che i due bambini erano vittime di maltrattamenti. La piccola aveva provato a chiedere aiuto alle maestre mentre invece Giuseppe, non raccontava nulla.

Oggi anche il loro atteggiamento finisce sotto esame: se avessero fatto qualcosa il piccolo Giuseppe oggi, sarebbe salvo? Difficile davvero a dirsi ma una cosa è certa: ci sono dei meccanismi che non funzionando come dovrebbero, perchè non è pensabile che un bambino arrivi a scuola anche solo con un livido e non si accerti la causa di quello che gli è successo.

E’ chiaro anche che la colpa di questo omicidio va data in modo totale a Tony, il patrigno di Giuseppe, quell’uomo che i bambini chiamavano persino papà. Ma se gli ingranaggi del sistema scuola-famiglia avessero funzionato, forse l’epilogo sarebbe stato diverso.

Seguici

Seguici su

Google News Logo
Ricevi le nostre notizie da Google News

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.