Il piccolo Giuseppe massacrato di botte a Cardito, parla il testimone: “Tony lo aveva picchiato in strada”
Le ultime notizie da Cardito dopo l'omicidio del piccolo Giuseppe. Un testimone racconta che Tony, il patrigno del bambino lo aveva già preso a calci in strada
Si cerca di fare chiarezza a Cardito dopo la tragica morte del piccolo Giuseppe, un bambino di sette anni ucciso dal suo patrigno Tony. L’uomo, fermato con l’accusa di omicidio, avrebbe detto di non aver picchiato il bambino nonostante l’altra figlia della sua compagna, scampata per miracolo alle botte dell’uomo, abbia raccontato ogni dettaglio di un pomeriggio di follia alle forze dell’ordine. Tony nega e continua a ribadire che il bambino, il piccolo Giuseppe massacrato di botte, picchiato a mani nude e con una scopa, sia caduto dalle scale. I medici non hanno dubbi: il bambino è morto per le lesioni interne riportate dopo le botte ricevute. I medici arrivati sul posto raccontano di non aver visto in tanti anni di carriera qualcosa di simile. E c’è anche un testimone che smonta le parole di Tony. L’uomo, che ha parlato alle telecamere dei tanti giornalisti presenti sul posto, vive nello stesso rione della famiglia del piccolo Giuseppe. Alle telecamere racconta che sabato pomeriggio, Tony aveva aggredito il piccolo Giuseppe in strada sotto gli occhi della madre del bambino, compagna del tunisino. L’uomo avrebbe chiesto a Tony di smetterla, di non fare del male al piccolo, avrebbe minacciato di chiamare i Carabinieri. Tony avrebbe risposto che era esasperato e che non sapeva più cosa fare.
ULTIME NOTIZIE DA CARDITO PARLA IL TESTIMONE: TONY AVEVA PICCHIATO IL BAMBINO ANCHE PER STRADA
Per distrarre Tony e cercare di proteggere in qualche modo il bambino, l’uomo lo aveva invitato, come racconta nelle interviste, a prendere un caffè. Secondo il parere dell’uomo se le forze dell’ordine fossero intervenute in altre circostanze tutto questo si sarebbe potuto evitare.
Pare che Tony e la sua compagna, a detta di questo conoscente che ha deciso di parlare con i giornalisti, avessero dei problemi economici ma che non aveva voluto rivolgersi agli assistenti sociali.
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