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La storia di Desireè drogata, stuprata e uccisa dal branco: San Lorenzo piange la sua morte

La storia di Desireè drogata, stuprata e uccisa dal branco: San Lorenzo piange la sua morte . E' caccia agli uomini che hanno abusato di lei per poi soffocarla. Le ultime notizie sul caso

La storia di Desireè potrebbe essere la storia di una nostra figlia, di una nostra amica, di nostra sorella. E’ la storia di una ragazza che vive in un paese senza regole dove è possibile che in un quartiere della capitale, ci sia uno stabile abbandonato dove può succedere di tutto. Non un quartiere qualsiasi. Siamo a San Lorenzo: è il quartiere degli Universitari, è il quartiere dei romani di vecchie generazioni ma non solo. Da San Lorenzo ogni giorno passano decine di agenti, di Carabinieri, di Poliziotti: a pochi passi Medicina Legale, a pochi passi il cimitero del Verano, a pochi passi uno degli ospedali più importanti di Roma. Eppure è il quartiere del degrado, dove gli universitari denunciano di aver paura di uscire la sera. E’ o forse era, a questo punto, il quartiere della movida universitaria. E’ il quartiere che ha visto la morte di Desireè: drogata e stuprata dal branco. Lo stesso quartiere oggi chiede giustizia e promette che questa vicenda non sarà dimenticata. 

LA STORIA DI DESIRE’ DROGATA, PICCHIATA, STUPRATA E UCCISA DAL BRANCO: AVEVA SOLO 16 ANNI 

Una storia, quella della ragazzina di Cisterna, che arriva alla ribalta della cronaca nazionale grazie alla tv, anche grazie al lavoro di un giornalista di Storie Italiane, Vito Francesco Paglia, che ha seguito questa vicenda sin da subito. E’ la storia di una ragazzina di sedici anni che non c’è più. E’ la storia di un ragazzo che ha visto tutto e che oggi racconta, proprio a quel giornalista, cosa sarebbe successo alla piccola. A Storie Italiane, due testimoni hanno parlato. Uno di loro è un ragazzo senegalese che spiega di avere assistito alla violenza: “Io c’ero. L’hanno drogata e stuprata“.“Sono arrivato lì tra mezzanotte o mezzanotte e mezza – ha aggiunto l’uomo – sono entrato e c’era una ragazza che urlava. Ho guardato quella che urlava e c’era un’altra ragazza su un materasso: le avevano messo una coperta fino alla testa ma si vedeva la testa. Non lo so se respirava ma sembrava già morta, perché l’altra ragazza urlava e diceva che era morta”.

Il racconto prosegue: “c’erano africani e arabi: un po’ di gente  sette persone o sei”, accanto a Desirée ci sarebbe stata anche un’altra ragazza che, stando alla testimonianza del senegalese, “era italiana: penso pure fosse romana, parlava romano”. Questa seconda ragazza, secondo il testimone, “urlava che l’avevano violentata, poi lei ha anche preso qualche droga perché lì si vende la droga. È stata drogata perché aveva sedici anni. Da quello che diceva lei sono stati tre sicuramente o quattro”.

Parole confermate dagli esami sul corpo della ragazza: è stata prima drogata e poi stuprata. 

E mentre si cercano i colpevoli di questa atrocità sale la rabbia nel quartiere. In via dei Lucani parlano i negozianti: per la paura hanno messo delle inferriate e gli studenti che vivono in zona, per raggiungere comodamente l’università, spiegano che alle 22 inizia una sorta di coprifuoco. 

Ma la storia di Desireè è anche altro: è quella di una ragazzina che a sedici anni lascia la sua città, Cisterna di Latina e parte per Roma, in compagnia forse di sua cugina. Raccontano, le persone che la conoscevano, che lo faceva spesso. Raccontano anche che non era la prima volta che la ragazza si vendeva per avere della droga. Solo voci del popolo o qualcosa di reale? Parlare di tutto questo dopo la morte di una ragazza è atroce, perchè si sa, il rispetto di una famiglia va e deve essere rispettato. Ma è chiaro a tutti che Desireè, quella sera, non doveva essere lì. Come tutte le ragazze della sua età, doveva trovarsi a casa, doveva trovarsi in un luogo che l’avrebbe protetta, non cancellata. 

Nessuna giustificazione per chi ha spezzato questa vita, solo certezze della pena, si spera. La mamma di Desireè la sapeva al sicuro, a casa di una amica, e invece sua figlia aveva preso un treno per Roma, un treno che l’ha portata verso la stazione della morte. Le domande restano e le risposte potrebbero fare molto male. Ora però solo giustizia per la piccola. 

MATTEO SALVINI ATTESO A SAN LORENZO: COMMENTA LA MORTE DI DESIREE’ CON QUESTE PAROLE 

“Voglio andare a San Lorenzo in questo palazzo dove una ragazza è stata stuprata ed uccisa. Non può essere un ricettacolo di spacciatori ed una ragazza non può morire stuprata nel cuore di Roma“. Lo ha detto a Rtl il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini. 



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