La morte di Pamela Mastropietro: Oseghale confessa i dettagli
La morte di Pamela Mastropietro: Oseghale confessa i dettagli . Le ultime news sul caso
La storia di Pamela Mastropietro ha sconvolto l’Italia intera. Una famiglia distrutta che piange la morte di una ragazzina giovanissima. Il dolore di chi aveva affidato una ragazza in cerca di aiuto a una comunità e ha ritrovato il suo cadavere sezionato in due valigie, probabilmente non si cancellerà neppure con la condanna del suo assassino. Il lavoro svolto dalle forze dell’ordine ha portato all’arresto della persone che viene ritenuta responsabile dell’omicidio di Pamela. Un uomo che la ragazza aveva incontrato per caso, la mattina dopo la sua fuga dalla comunità che la stava ospitando. Pamela voleva tornare a casa ma il treno in partenza da Macerata era passato, al suo arrivo in stazione, e per quello successivo c’era da attendere. La giovane quindi, è uscita probabilmente in cerca di una dose, che per lei però è stata letale. La famiglia di Pamela continua a credere che non sia stata la droga a uccidere Pamela mentre per i medici e per chi indaga, è sempre più probabile che la ragazza sia morta per overdose.
L’uomo che era in casa con lei, ha sempre negato di aver ucciso Pamela e ha parlato della sua morte in seguito a una dose di droga. Oggi arrivano delle novità anche dal racconto di Oseghale Inocent che per la prima volta racconta i motivi per i quali ha sezionato il corpo di Pamela e lo ha portato via da casa mettendolo in due valigie.
LA MORTE DI PAMELA MASTROPIETRO ULTIME NOTIZIE: LA CONFESSIONE DI OSEGHALE
Lo ha fatto durante un interrogatorio davanti al procuratore capo di Macerata. Oseghale ha però rigettato l’accusa di omicidio e di violenza sessuale sulla ragazza, i cui resti furono ritrovati in due valigie nelle campagne intorno alla città marchigiana.
Le ultime notizie sul caso vengono fornite dal giornalista di Quarto Grado, Remo Croci, che sta seguendo il caso. Ecco cosa avrebbe raccontato Oseghale; “Una volta a casa Pamela si è iniettata l’eroina e subito dopo si è sentita male. Ho chiesto aiuto a Anthony, un mio amico, al telefono. Lui mi ha suggerito di gettarle sul corpo dell’acqua fredda e di chiamare l’ambulanza. Ho avuto paura. Lei non rispondeva più. Sono uscito a fare delle consegne”.
E il racconto prosegue poi con queste parole: “Quando sono tornato lei era morta . Sono uscito a comprare un sacco per nascondere il corpo. Non ci sono riuscito perché il sacco era piccolo. Ho preso così la decisione di sezionare il corpo. Non l’avevo mai fatto prima. Ho nascosto i resti in due valigie e le ho portate con un taxi verso Sforzacosta ma ero al telefono e non mi sono accorto di aver superato il paese e così ho chiesto al tassista di lasciare le due valigie lungo il fossato. Temevo della reazione della mia compagna”.