Politica

Chiara Appendino batte Fassino:Torino sceglie il Movimento 5 stelle

Chiara Appendino batte Fassino:Torino sceglie il Movimento 5 stelle per cambiare e rivoluzionare la città

Festeggia con una bandiera del Movimento 5 stelle sulle spalle Chiara Appendino che ci ha creduto davvero fino all’ultimo istante in questa impensabile rimonta. I numeri non erano dalla sua e non si pensava che alla fine la giovanissima candidata sindaco del 5 stelle avesse potuto battere Fassino, il sindaco uscente. E invece Chiara Appendino ha colmato il distacco che la separava e ha anche superato il sindaco del Pd che pure, sembrava aver fatto bene nella Torino che tutti conosciamo. Ma probabilmente chi vive nella città e chi la vive quotidianamente ha notato qualcosa che al di fuori non si può comprendere e ha deciso di cambiare. Anche a Torino come Roma una svolta: un sindaco a 5 stelle, un sindaco donna. E pensare che il Pd non si aspettava aria di rivolta da una Torino, ritenuta da loro, conservatrice. E probabilmente è stato proprio questo il grande errore del partito di Renzi, non capire che l’aria stava cambiando e che la città chiedeva qualcuno di giovane, qualcuno che potrebbe portare novità e freschezza.

LE PRIME PAROLE DI CHIARA APPENDINO DA SINDACO DI TORINO-“È stato un lungo cammino, abbiamo fatto la storia”. Un quarto d’ora dopo la mezzanotte Chiara Appendino è sindaco di Torino e per la prima volta si emoziona. Le trema la voce: “Cinque anni fa abbiamo gettato i semi per un nuovo corso. Non siamo che un piccolo frammento nella storia della città. C’era una richiesta di cambiamento sulla nostra pelle. Ci siamo presentati così come siamo, come sono”.  

LE PRIME PAROLE DI VIRGINIA RAGGI DA SINDACO DI ROMA

Chiara Appendino pare avere tutte le carte da buona torinese e piemontese: ha lavorato per la Juventus, ama il calcio, si è laureata a pieni voti alla Bocconi; ha 32 anni ma è una donna in carriera e una mamma e ha dimostrato come con l’impegno non ci sia bisogno di migliaia di euro per arrivare a chi deve votare e decidere cosa ne sarà di una città.



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