Persone Scomparse

Nataly Quintanilla scomparsa da due settimane, il compagno denuncia tardi: “ha preso la valigia”

Sono passate due settimane da quando Nataly Quintanilla è scomparsa nel nulla da Milano: il suo compagno ha denunciato solo dopo 7 giorni, che fine ha fatto la donna?

nataly quintanilla scomparsa milano

E’ parecchio confuso il compagno di Jhoanna Nataly Quintanilla quando i giornalisti provano a chiedergli come mai non abbia denunciato sin dal primo momento la scomparsa della donna. Vivono insieme a Milano in un piccolo monolocale, come ha fatto a non rendersi conto di quello che stava accadendo? Pablo, il compagno della donna, non riesce a spiegare bene quello che è accaduto ma le amiche della baby sitter scomparsa dal 24 gennaio, hanno le idee ben chiare: Nataly non se ne sarebbe mai andata da sola senza avvisare nessuno.

I primi ad accorgersi che c’era qualcosa che non andava, sono stati i datori di lavori della donna, che lavora come colf presso una famiglia a Milano. Ma il suo compagno, non ha chiamato le amiche di Nataly, anche se ai giornalisti racconta di aver pensato che fosse da una di loro. Perchè se ne sarebbe dovuta andare la donna? Pablo racconta che poco prima avevano avuto una discussione ma non una lite, e sembra che da casa sia sparita una valigia e dei vestiti, poche cose. La famiglia della Quintanilla si è messa in contatto da El Salvador con alcune delle amiche di Nataly chiedendo di poter cercare la donna che da giorni non rispondeva. E così una di loro, ha chiamato Pablo per capire se fosse successo qualcosa, scoprendo che la donna è stata vista per l’ultima volta il 24 gennaio. Le amiche della scomparsa, hanno anche appreso che il suo compagno non si era recato dalle forze dell’ordine e non aveva fatto nulla per cercare quella che tutti considerano sua moglie. E’ una relazione che dura da oltre 15 anni quella tra Nataly e Pablo, ma non sembravano esserci problemi tra loro.

Jhoanna Nataly Quintanilla scomparsa a Milano: le ultime notizie

Secondo le amiche Nataly era abbastanza serena ma c’era una cosa che la turbava nelle ultime settimane, il sogno di avere un figlio non si è mai realizzato e quel lavoro ancora precario, non le permetteva forse di fare le vita che aveva sognato. “Non le farei mai del male” spiega il compagno della donna ai giornalisti che in questi due giorni lo hanno raggiunto nel suo monolocale a Milano, in zona Bicocca. Le indagini sono partite forse troppo tardi e anche se fosse un allontanamento volontario, non sarebbe semplice analizzare le immagini delle telecamere, sono passati più di 10 giorni, molti filmati potrebbero anche esser stati cancellati.

Il pm Alessia Menegazzo del pool fasce deboli della procura, diretto dall’aggiunto Letizia Mannella (gli stessi magistrati del caso di Giulia Tramontano), indaga per «istigazione al suicidio». Un’ipotesi «tecnica» per consentire ai carabinieri del Nucleo investigativo di fare i primi accertamenti.

Il compagno di Nataly ha spiegato che prende dei sonniferi per dormire e dunque che la donna potrebbe esser uscita anche di notte senza che lui se ne sia accorto e quando si è svegliato, ha pensato che era andata a lavorare. Non riesce però a dare le risposte quando gli viene chiesto come mai per una settimana non ha pensato di mettersi in contatto con un familiare o con una delle amiche della sua compagna. Si mostra confuso quando viene toccato questo argomento, come se non sapesse che cosa dire per giustificare la sua decisione. Non si parla di ore, ma di una settimana di silenzio durante la quale a Jhoanna Nataly Quintanilla potrebbe essere successo di tutto.

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