Lo Zio di Kata ribadisce la sua versione: persa di vista per pochi istanti. Bruzzone lapidaria: non è un sequestro
Da Firenze le ultime notizie sulla scomparsa di Kata, parla suo zio: l'ha persa di vista pochi minuti. Bruzzone tuona: non è stata rapita
A 17 giorni dall’ultima volta in cui Kata è stata vista, lo zio, il fratello della mamma della bambina peruviana, torna a parlare e lo fa ai microfoni di Ore 14 ribadendo quello che ha detto nelle ultime due settimane. La bambina è stata sempre sotto il suo controllo, l’ha persa di vista solo qualche minuto intorno alle 15,30 poco prima che la madre di Kata rientrasse. Non ha idea di che cosa possa essere successo in quei pochi secondi ma di una cosa è certo: Kata non si sarebbe mai allontanata da sola.
La scomparsa di Kata: 17 giorni senza la bambina, che fine ha fatto?
Si cercano immagini nelle telecamere, con la convinzione che la piccola sia stata portata via da qualcuno e che qualche telecamera possa aver ripreso il momento di una salita in macchina, magari di qualcosa di strano. Per ora però, non ci sono novità. Lo zio di Kata dunque, ha voluto ricostruire quella giornata, spiegando che la piccola era con lui e con sua moglie sin dal mattino alle 7 quando Katharina era uscita per andare a lavorare al mattino. Poi nel pomeriggio erano tutti in giardino fino a quando lui non si è assentato, solo per pochi minuti, per cambiare il pannolino a suo figlio.
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Gli ultimi momenti di Kata all’ex Hotel Astor minuto per minuto
Lo zio dice di non aver mai perso di vista Kata ma è anche vero che quando la piccola alle 15 esce con i suoi amici e con suo fratello, non c’è nessun adulto che la sta controllando. Lo dimostrano le telecamere. Abel però sembra essere convinto che mezz’ora dopo quelle immagini, Kata sia di nuovo in cortile. Dice di averla vista dalla finestra della sua stanza che ha un affaccio proprio su quel balcone. Poi entra per cambiare il pannolino e 15 minuti dopo, quando la madre di Kata torna dal lavoro, la bambina non c’è più.
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3 ore di buco
Poi ci sono tre ore di buco. Tre ore durante le quali la madre di Kata avrebbe cercato sua figlia in ogni stanza della struttura. Avrebbe atteso anche il ritorni del fratellino, pensando che magari Kata potesse essere con lui. Solo tre ore dopo la denuncia ai Carabinieri. Secondo la dottoressa Bruzzone, che continua a pensare che Kata non sia stata rapita ma che qualcosa di drammatico sia successo in quell’ex Hotel, tre ore sono troppe. Ed è in questa fascia di tempo che si dovrebbe ricercare la risposta in questo giallo che potrebbe purtroppo avere un drammatico epilogo.
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