Il figlio di Roberta Ragusa parla per la prima volta in tv, a Quarto Grado: lancia un appello per il ritorno di sua madre
Nella puntata di Quarto Grado in onda il 19 ottobre 2018 per la prima volta parla Daniele Logli, il figlio di Roberta Ragusa che lancia anche un appello a sua madre chiedendole di tornare a casa. Ecco che cosa ha raccontato nel programma di Rete 4
Nella puntata di Quarto Grado in onda il 19 ottobre 2018 è andata in onda in esclusiva una intervista davvero molto particolare. Per la prima volta infatti, dopo sei anni dalla scomparsa di Roberta Ragusa e dopo due condanne per Antonio Logli, Daniele che oggi ha 22 anni, decide di raccontare la sua versione dei fatti. Che il ragazzo pensi da sempre che sua madre non è stata uccisa da suo padre è cosa chiara a tutti. Non a caso, nel processo di secondo grado, Daniele si è schierato apertamente dalla parte di suo padre. E ancora oggi Daniele è convinto che sua madre stia bene, che sia andata via da sola. O che, se davvero è morta, sia stato qualcun altro a ucciderla.
E’ così convinto che sua madre sia andata via che spiega alla giornalista che obietta che una madre non va via senza soldi, senza documenti, affetto materno a parte. “Noi non sappiamo se mia madre nei mesi abbia o meno messo da parte qualcosa, era nelle sue capacità di farlo. Non sappiamo nulla” ha detto il giovane che alla fine della trasmissione ha anche lanciato un appello rivolgendosi a sua madre, sperando che lei possa tornare a casa.
IL FIGLIO DI ROBERTA RAGUSA PER LA PRIMA VOLTA IN TV PARLA DELLA SCOMPARSA DI SUA MADRE E LANCIA UN APPELLO SPERANDO CHE LO ASCOLTI
Il ragazzo racconta quello che successe la notte della scomparsa di Roberta Ragusa e spiega che quella sera non successe nulla di anomalo. La mamma preparò la cena poi lui andò in stanza e non sentì nel corso della notte la famosa litigata di cui tanto si è parlato. Il mattino seguente, prima di andare a scuola suo padre lo svegliò e gli disse che sua madre era scomparsa ma lui, che era ancora in dormi veglia, neppure capì quello che era successo. Andò a scuola e all’uscita iniziò invece a comprendere che c’era qualcosa che non andava.
“Venne a prendermi la mamma di un mio compagno, cosa molto strana e capii allora che forse le cose non andavano bene. Quando arrivai a casa c’erano già i carabinieri e tutte le persone che cercavano mamma. Racconto anche il fatto della foto: mio padre mi chiese di cercare una foto, nel computer dell’autoscuola non c’era nulla così andai a casa a cercare e vidi questa che è diventata la foto più famosa. Non feci caso al fatto che fosse truccata, che avesse qualche anno di meno, per me era solo importante dare una foto da mettere sui social e avere una foto per i volantini. Ribadisco che quella foto venne stampata all’una ed è la prima foto a esser stampata“ queste le parole di Daniele che, per la difesa di Logli sono fondamentali.
Il motivo è semplice. Il super testimone Loris Gozi infatti, disse che Logli si era presentato a casa sua con una foto incorniciata di Roberta per chiedere spiegazioni ma la foto non poteva essere quella stampata da Daniele e in casa, al momento della scomparsa di Roberta, non c’erano altre foto con la donna da sola.
Il ragazzo ha dato anche una spiegazione della parola “tragedia” nell’agenda della sua mamma. “Lei scriveva con queste parole raccontando i fatti, enfatizzava, era un suo modo di fare” questo il racconto di Daniele che trova riscontro nelle altre pagine dell’agenda di Roberta dove usa spesso vocaboli forti per parlare di piccole sciocchezze.
In merito alla notte della scomparsa invece Daniele non può fare a meno di sottolineare un dettaglio per lui fondamentale, nella tesi dell’allontanamento volontario. “Quella sera mia madre venne in camera da letto da me per darmi un bacio e rimboccarmi le coperte, come se volesse dirmi che mi voleva bene, non lo faceva mai. Pensando dopo a questo fatto, la cosa mi sembrò davvero molto strana” spiega Daniele Logli a Quarto Grado.