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Carini l’ha fatto, si è ritirata lasciando vincere Imane Khelif: cosa non è giusto? 

Angela Carini si è ritirata, la protesta scatena la polemica per l'incontro tra l'atleta italiana e Imane Khelif durato meno di un minuto

carini boxe

Era attesissimo l’incontro tra l’atleta delle Fiamme Oro Angela Carini e  Imane Khelif ma è durato meno di un minuto. Olimpiadi 2024 terminate in pochi secondi per la Carini che si è ritirata, sembra più per protesta che per il vero dolore subito dai colpi. Non ha atteso di farsi male, l’atleta italiana ha diviso e divide l’opinione pubblica anche se la maggior parte di chi ha seguito il breve incontro si sta schierando dalla sua parte. C’è chi non ha capito la sua scelta o finge di non capire; ci sono i commentatori che si sono dissociati, c’è chi dice che la Carini ha buttato all’aria gli anni di sacrifici e le Olimpiadi 2024, che è una vergogna. Non discriminare significa non discriminare nessuno ed era chiaro già dalle prime polemiche che l’incontro tra Angela Carini ed Imane Khelif non sarebbe stato equo o non è così?

Olimpiadi 2024 – Angela Carini termina l’incontro dopo 46 secondi

La Carini non ha lottato, forse si è lasciata convincere alla protesta, perché è ciò che sembra dire con il suo pianto; forse era d’accordo anche lei che le sue Olimpiadi sarebbero durate pochi secondi. Un abbandono arrivato dopo solo 46 secondi e dopo il verdetto ufficiale l’atleta delle Fiamme Oro si è lasciata andare al pianto. “Non è giusto” sembra avere mormorato. Cosa non è giusto? L’inclusività a tutti i costi o la protesta di cui si è fatta portavoce? 

Nata a Tiaret in Algeria nel 1999, Imane Khelif pratica boxe da quando è bambina e ha sempre gareggiato nelle categorie femminiliNon ha mai avuto problemi fino a quando ai Mondiali 2023  è stata squalificata dopo un test di idoneità di genere, che avrebbe riscontrato in lei il cromosoma XY. Khelif si era difesa parlando di un complotto politico per non farla vincere. Oggi si parla di un uomo che picchia le donne nei suoi incontri di pugilato.

Il portavoce del Cio, Mark Adams, ha dichiarato riferendosi a Khelif e a Yu-Ting, ammesse entrambe alle competizioni di pugilato olimpico: “Queste pugili sono del tutto idonee, sono donne sui loro passaporti, sono donne che hanno gareggiato alle Olimpiadi di Tokyo e gareggiano da molti anni, penso che abbiamo tutti la responsabilità di abbassare i toni e non trasformarla in una caccia alle streghe”.

La polemica è appena iniziata e non è semplice trovare la risposta gusta senza far danno a nessuno, senza discriminare nessuno.

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