Bebe Vio ha rischiato di morire e poi ha vinto due medaglie a Tokyo 2020: “Mi hanno salvata le persone”
Tutta la forza di Bebe Vip in una Olimpiade alla quale sembrava non poter neppure partecipare: le due medaglie più belle
E’ stata davvero una grande impresa quella che Bebe Vio ha portato a casa in questa Olimpiade. E non solo perchè ha conquistato un oro e un argento ma per come lo ha fatto. Non aveva detto nulla prima di partire e poi ha “vuotato il sacco” lasciandosi dietro un grande peso e forse anche un grande dolore. Le avevano detto che non avrebbe avuto che poche settimane di vita. Lo ha raccontato dopo il suo oro vinto con una grinta che solo Bebe può tirare fuori. Ed è chiaro che oggi, con le due medaglie al collo, non può che essere così felice. “Se qualche settimana fa mi avessero detto “A Tokyo vincerai due medaglie” mi sarei messa a ridere. Due medaglie… Per quanto ero messa male consideravo già un miracolo arrivarci a Tokyo. Ma volevo arrivarci” ha scritto Bebe nel suo messaggio sui social poche ore fa. E ha continuato: “E poi avevo anche avuto l’onore di essere nominata porta bandiera per la nostra Nazionale. Allora dovevo arrivarci a tutti i costi!“.
Bebe Vio: dopo la paura le due medaglie più belle
Oggi la campionessa continua il racconto che aveva iniziato qualche giorno fa: “Venivo da un anno di alti e bassi. Il grave infortunio al gomito a settembre dell’anno scorso, dolorosissimo. I lunghi mesi di riabilitazione. Finalmente stavo meglio. Poi ad inizio anno il crollo: Infezione da stafilococco aureo. Un altro maledetto batterio, dopo il meningococco di tanti anni fa. Ero messa proprio male e quando mi hanno detto “se l’infezione è arrivata all’osso dobbiamo amputare l’arto” mi è crollato il mondo addosso. Basta amputazioni! Non mi è rimasto più molto da tagliare…“.
E continua: “Poi l’operazione, l’infezione debellata, le settimane chiusa in ospedale e quando siamo usciti mancavano 1️⃣1️⃣9️⃣ giorni alla Paralimpiade. “Non ce la farete mai” ci hanno detto. “Ci vogliamo provare?” ci siamo chiesti.
Passione, coesione, lavoro, fatica. Così in pochi mesi siamo riusciti a conquistarci un oro e un argento. Cos’è l’impossibile? Mi hanno salvata le persone… Ed è a loro che devo queste vittorie.“
Il ringraziamento va anche a chi si è preso cura di lei: “I medici ed i loro staff, che mi hanno ridato la speranza. Mauro, il mio fisioterapista che mi ha rimessa a posto ogni volta. Peppone, il preparatore che ha permesso al mio corpo di rinforzarsi e prepararsi alle sfide.I maestri della Nazionale con tutto lo staff, che mi hanno supportata e sopportata in queste ultime settimane.Le mie compagne di squadra, che non hanno mai abbassato lo sguardo.“
E ancora: “Tutti i miei amici, custodi di questa verità tenuta nascosta per mesi, che nel momento del bisogno mi hanno inondato dell’amore di cui necessitavo. Infine ringrazio la mia famiglia. La mia forza. Il mio tutto.
Ogni volta un casino diverso, ma ne usciamo sempre più forti. Senza di voi non ce l’avrei mai fatta. Ora sono felice.
Stanca, ma soddisfatta e felicissima…..quanto n’è valsa la pena!“.