Bonus a rischio con il Governo Draghi? Cosa c’è da sapere
Quali sono i bonus a rischio con il nuovo Governo Draghi? Questa è una delle tante domande che si stanno ponendo i cittadini
Con il nuovo Governo Draghi quali bonus sono a rischio? Tra poche ore scopriremo che cosa ha deciso di fare Mario Draghi, se sciogliere o meno la riserva ma in queste ore si continua a parlare di quello che potrebbe essere il suo piano di Governo. Ed è tanta la curiosità relativa al settore economico nel quale potrebbero esserci importanti cambiamenti. Oltre alle prime indiscrezioni trapelate dopo gli incontri con leader di partiti e movimenti, per capire quello che potrebbe succedere con un Governo guidato da Draghi, si può analizzare quello che ha fatto in passato e quelle che sono state anche le sue dichiarazioni sulla situazione in Italia.
L’economista ha dichiarato, in passato, ad esempio che le misure a fondo perduto possono svolgere un ruolo importante durante una crisi ma che bisogna poi rivedere, una volta finite le difficoltà, questa tipologia di sussidi. A detta dell’ex presidente della Bce i sussidi andrebbero poi sostituiti con degli investimenti, che hanno come obbiettivo quello di creare delle opportunità sia economiche che lavorative a lungo termine. C’è chi ora chiede di mantenere attivi alcuni degli incentivi, tra cui il Superbonus 110%.
Grande attesa quindi per conoscere non solo la decisione di Draghi ma anche quelle che saranno le priorità del suo Governo, qualora si formasse. Quali i bonus attualmente in vigore, resterebbero ancora disponibili?
GOVERNO DRAGHI, QUALI SONO I BONUS A RISCHIO: IL PENSIERO DEL PRESIDENTE INCARICATO
Cosa pensa Mario Draghi dei bonus? Con il nuovo Governo i cittadini si chiedono quali saranno i cambiamenti che verranno effettuati in Italia. Ci sono già delle ipotesi per quanto riguarda il programma che potrebbe presentare Draghi e ora spuntano quelle sui vari bonus attivi. Pare che il presidente incaricato potrebbe dire sì agli incentivi durante la crisi. Ma a detta sua ciò che servirebbe ora al nostro Paese sono le opportunità per ripartire. Questa sua linea di pensiero potrebbe portare alla riduzione dei contributi a fondo perduto. Stiamo parlando, ad esempio, dei bonus che sono stati resi disponibili dal precedente esecutivo per affrontare la pandemia del Covid-19. Questa idea di Draghi è uscita fuori già durante il Meeting per l’amicizia tra i popoli, nell’agosto del 2020 a Rimini. I sussidi, come lui stesso ha affermato questa estate, sono perfetto per “una prima forma di vicinanza della società a coloro che sono più colpiti”, soprattutto a chi ha provato a reagire.
Per quanto riguarda i giovani, il presidente incaricato ha le idee chiare: a loro “bisogna dare di più”. Quando i sussidi finiranno il nostro Paese potrebbe restare con una forte mancanza di qualificazione professionale, che causa a sua volta la fine della libertà di scelta dei redditi futuri per i giovani. Per il momento, però, nel corso delle consultazione tra Draghi e i partiti, l’argomento sui bonus pare non sia emerso. Nonostante ciò, il presidente del gruppo Misto, Manfred Schullian, ha fatto sapere che l’economista ha già dichiarato che è necessario investire ed evitare i contributi a fondo perduto con i ristori. Draghi sarebbe pronto ad agevolare i finanziamenti per le imprese.
Nel frattempo, i vari partiti stanno già portando avanti le loro idee sulle misure che, a detta loro, non andrebbero toccate. Tra queste, si sta parlando attualmente del Superbonus al 110% che, secondo Fraccaro, andrebbe sostenuto e rafforzato. Non si può non parlare del Reddito di cittadinanza, che il M5s non vuole assolutamente che sia indebolito. Non mancano i dubbi sul Recovery Fund dell’Ue. Pare che Draghi voglia sospendere questi fondi “con saggezza e intelligenza”.
Possiamo, dunque, già pensare a un futuro con più investimenti e meno incentivi con il Governo Draghi.