Pensioni ultime news: dopo l’addio a Quota 100 occhio allo scalone
Pensioni ultime news: cosa succederà dopo l'addio a Quota 100? Occhio allo scalone
L’addio a Quota 100 è ormai ufficiale: lo ha annunciato il premier Giuseppe Conte che si è detto pronto a lavorare con gli esperti per trovare nuove possibili soluzioni. Ma i sindacati sono già in agitazione: a essere penalizzati, dal ritorno alla Legge Fornero, sarebbero i sessantenni di oggi, quelli nati dal 1955 in poi che tra poco più di un anno avrebbero potuto smettere di lavorare e che adesso si ritrovano in bilico, con il pericolo di ritrovarsi costretti ad andare in pensione anticipata con evidenti penalizzazioni. Una sorta di paura allo “scalone” che si potrebbe creare per le persone nate in un determinato periodo.
Pensioni ultime news: dopo l’addio a Quota 100, cosa aspettarsi?
Ma quali sono i possibili scenari futuri dopo l’addio a Quota 100? Al momento non ce ne sono e l’esecutivo non ha pronto alcuno studio per eventuali misure correttive. I sindacati premono e chiedono certezze per tutelare una categoria di lavoratori che potrebbe risultare troppo penalizzata da eventuali nuove misure. Tra le possibili opzioni di cui si sta parlando, ecco Quota 101 o 102: 63-64 anni di età, oltre a 38 anni minimi di contributi.
Da una parte, così, si eviterebbe il tanto temuto scalone dei cinque anni (e relative penalizzazioni) che attualmente invece sembra ipotesi assai probabile per i sessantenni prossimi alla pensione. Un’altra opzione paventata dai sindacati nei giorni scorsi è Quota 41. Tutti potrebbero cioè andare in pensione con 41 anni di anzianità contributiva, indipendentemente dall’età. Ma per il momento questa opzione sembra incontrare più di una resistenza da parte del Governo che comunque si è tenuto disponibile a un tavolo di incontro con gli stessi sindacati per mettere a fuoco i punti più importanti.
Pensioni ultime news: cosa succede in caso di lavori usuranti
Nel calderone delle ipotesi quando si parla di ultime novità sulle pensioni, una particolare specifica merita l’attenzione posta su alcuni tipi di lavori cosiddetti usuranti. Si potrà andare in pensione già a 62 (o 63 anni) con un’anzianità contributiva di 36 (o 37) anni per tutti coloro che compiono lavori considerati pesanti. In questi casi non ci sarebbero eccessive penalizzazioni e rimarrebbe valida la possibilità di sfruttare il canale alternativo dell’Ape sociale in versione potenziata e strutturale.
Come sempre, visto che le ultime notizie sulle pensioni sono in continua evoluzione, il consiglio è quello di affidarvi a un esperto consulente che possa valutare al meglio la vostra specifica situazione.