Riforma pensioni ultime notizie, novità da settembre con il superamento della Fornero
La riforma pensioni potrebbe essere pronta già a settembre. Ecco cosa è emerso dall'incontro tra Governo e sindacati
Il confronto tra Governo e sindacati ha dato i suoi frutti e per la riforma pensioni le ultime notizie sembrano essere abbastanza incoraggianti. La Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, sembra essere intenzionata a velocizzare le cose. Infatti sarebbe nelle sue intenzioni inserire le correzioni alla tanto criticata Legge Fornero all’interno della nota di aggiornamento del Def. Quest’ultima verrà presentata dal Governo a settembre. L’obiettivo dichiarato della Ministra è quello di dare vita a una riforma pensioni che sia strutturale, con una durata almeno decennale. Tra i principali obiettivi ci sono quelli di tenere conto del lavoro discontinuo, di istituire una pensione di garanzia per i giovani. Tutto ovviamente dipenderà però dalle risorse a disposizione da investire.
Riforma pensioni, le richieste dei sindacati nel tavolo di confronto con il Governo
Intanto, come sappiamo, nella giornata di ieri ha avuto luogo il tanto atteso primo confronto tra Governo e sindacati. E’ stato definito un programma da seguire nel corso delle prossime settimane e ci saranno altri incontri tecnici. La Ministra ha nominato una commissione di esperti, il cui incarico è quello di valutare l’impatto di tutte le proposte presentate dal punto di vista economico. Dunque a febbraio nuovi incontri serviranno a parlare di pensioni di garanzia per i giovani (3 febbraio), della rivalutazione degli assegni (7 febbraio), della flessibilità in uscita (10 febbraio), della previdenza complementare (19 febbraio). Insomma, il lavoro da fare è tanto e per questo tutti devono mettersi all’opera per arrivare a questa riforma pensioni strutturale.
Ci sono comunque dei punti da chiarire sulla base delle richieste avanzate dai sindacati. Questi chiedono infatti che si possa uscire dal lavoro con quota 41 o a 62 anni di età. I tecnici del Governo però, pur volendo andare incontro a tali richieste, sembrano essere maggiormente orientati sulla quota 102. Sarebbe una variazione della quota 100, con l’innalzamento dell’età anagrafica a 64 anni invece che 62, senza toccare i contributi, che si fermano a 38 anni.
In generale i sindacati chiedono che si sistemi il sistema previdenziale soprattutto per far fronte alle esigenze delle donne e dei giovani. Il punto è quello di capire come recuperare le risorse che servono per andare a colmare alcune lacune del sistema pensionistico italiano. Gli aggiustamenti, con il taglio di alcune misure in favore di altre che siano più eque, possono portare al recupero delle risorse. Sicuramente il lavoro da fare è tanto ma il Ministero del Lavoro ha già messo a punto un piano e un calendario per i lavori.