Pensioni ultime notizie, Presidente Inps: sì alle uscite anticipate ma con calcolo contributivo
Il Presidente Inps Pasquale Tridico parla della riforma delle pensioni e della necessità di una flessibilità in uscita
Pensioni ultime notizie, parla il Presidente Inps che dice sì alle uscite anticipate ma con calcolo contributivo. In un’intervista a Repubblica Pasquale Tridico si è detto assolutamente favorevole alla flessibilità in uscita, che va garantita prima del raggiungimento dei 67 anni di età. Tuttavia ritiene necessario che ci sia un ricalcolo contributivo. Inoltre, dal punto di vista di Tridico, la quota 100 non è un problema e potrebbe anche essere prorogata per un paio d’anni. Di vitale importanza è comunque la creazione di una pensione di garanzia per i giovani, con vuoti contributivi dovuti al precariato. Scopriamo qual è l’idea del Presidente dell’Inps al riguardo e qual è il sistema migliore per l’uscita flessibile.
Pensioni ultime notizie: il Presidente Inps Pasquale Tridico spiega come dovrebbe essere la flessibilità in uscita
Tridico si è sempre detto a favore di un sistema che garantisca maggiore flessibilità in uscita, superando dunque la Legge Fornero. Dunque propone di fissare una linea di età che consenta l’uscita dei lavoratori dal mondo del lavoro, che sarebbe dunque a loro discrezione. C’è un ma perché tale sistema, per funzionare, secondo il Presidente Inps deve essere basato sul calcolo interamente contributivo, che sarà valido per tutti a partire dal 2036. Ma non finiscono qui le idee di Tridico, che torna a parlare della necessità di una pensione di garanzia per i giovani. Quest’ultimi, a causa del precariato, si ritrovano con diversi vuoti contributivi e dunque vanno tutelati. Questo punto è per lui fondamentale, tanto da sperare che le risorse risparmiate con la quota 100 vengano ricollocate in tal senso.
Pensioni quota 100: non sono un problema
Tridico, nel corso della sua intervista a Repubblica, parla anche della quota 100. Sostiene che tale misura, a carattere sperimentale, non crea problemi relativi allo scalone dal 2022. Tuttavia andava invece a risolvere lo scalone creato invece con la riforma del 2011. Il Presidente Inps non è contrario dunque alle pensioni quota 100 e al loro possibile prolungamento. Infatti la platea dei destinatari sta andando a diminuire e molti hanno anche scelto di non avvalersi di tale opzione per motivazioni di carattere personale. Bisogna anche dire che, su 18,6 miliardi di euro stanziati per le pensioni quota 100 per il periodo 2019-2021, ci sono diversi miliardi da poter utilizzare sempre in materia pensionistica. Infatti le pensioni sono state sovrastimate.
Queste sono dunque le idee del Presidente Inps Pasquale Tridico, che ovviamente non ha potere decisionale rispetto a una futura riforma delle pensioni. Sta di fatto che può comunque avanzare delle ipotesi, considerando il ruolo che ricopre.