Economia

Pensioni ultime notizie: quota 41 per tutti è ancora possibile?

La quota 41 per tutti è ancora possibile? Le parole del Ministro del Lavoro riaccendono le speranze

quota 41 per tutti

Pensioni ultime notizie: quota 41 per tutti è ancora possibile? Nei giorni scorsi si è parlato della volontà di superare la Legge Fornero, che risulta essere poco gradita ai lavoratori ma anche ai sindacati. A toccare l’argomento era stata Nunzia Catalfo, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali. In questo periodo di polemiche accese sia riguardo la quota 100 che rispetto a una mancata riforma delle pensioni lamentata dai sindacati, si riaccendono delle speranze relative alla quota 41 per tutti. Ricordiamo che il Governo M5S-Lega aveva inserito questo punto nel contratto stipulato tra le parti, che sarebbe stato un obiettivo a lungo termine da raggiungere. Il primo passo per il superamento della riforma Fornero era stata la quota 100, che consente l’accesso alla pensione a 62 anni di età con 38 anni di contributi versati. Dopodiché sarebbe dovuta arrivare la quota 41 per tutti, che consentirebbe l’uscita con 41 anni di contributi a tutti i lavoratori, a prescindere dalla loro età. Scopriamo quindi se tale misura potrebbe essere attuata nella prossima riforma delle pensioni e in cosa consiste.

Quota 41 per tutti per superare la Legge Fornero: è una strada percorribile?

Le parole di Nunzia Catalfo circa la volontà di superare la Legge Fornero inserendo maggiore flessibilità in uscita per i lavoratori, lasciano ben sperare sulla quota 41. Come sappiamo il M5S si è sempre detto contrario alle regole introdotte dal Governo Monti, troppo limitanti per i lavoratori. La Catalfo ha fatto sapere dunque di voler procedere con incontri tra Governo e sindacati per lavorare, nel 2020, a una riforma delle pensioni che possa superare proprio quella della Fornero.

Per questo negli ultimi giorni si è tornato a parlare della quota 41 per tutti. A oggi comunque la quota 41 esiste già ma è riservata solo a un numero ristretto di lavoratori. Si tratta dei precoci, coloro che hanno almeno un anno di contributi versato prima del 19esimo anno di età. Oltre a questo, la quota 41 a oggi è riservata a categorie svantaggiate, quali coloro che svolgono lavori gravosi, caregivers, disoccupati e invalidi almeno al 74%.

L’idea era quella di consentire l’accesso con 41 anni di contributi a tutti, a prescindere da altre condizioni e dall’età. In questo modo si andrebbe a modificare anche la pensione anticipata. A oggi è possibile lasciare il lavoro con 42 anni e 10 mesi di contributi versati per gli uomini, e con 41 anni e 10 mesi nel caso delle donne.

Insomma, è ancora presto per parlare con certezza della quota 41 per tutti ma è possibile che questo obiettivo non sia stato del tutto dimenticato.

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