Tetto ai contanti, quali sono le regole e cosa si rischia
Il tetto ai contanti sta generando un po' di dubbi. Ecco quali sono le regole e cosa si rischia se non vengono rispettate
La Manovra finanziaria per il 2020 contiene tra i provvedimenti principali il tetto ai contanti. La soglia al denaro contante che si può utilizzare scende da 3mila a 2mila euro nel 2020, per poi arrivare a mille euro nel 2021. La soglia dei contanti rientra nel corpo del decreto antiriciclaggio, anche se in realtà è stata associata anche al piano anti-evasione. E’ quindi doveroso specificare quali sono le regole e cosa si rischia non rispettandole. Infatti la circolazione di contanti, al di sopra delle soglie specificate, è vietato tra soggetti diversi. Ma si possono fare prelievi e versamenti in banca? Facciamo il punto della situazione.
TETTO AI CONTANTI, ECCO COSA SI PUO’ FARE E COSA NO
Il tetto ai contanti, come vi abbiamo accennato, è relativo allo scambio tra soggetti diversi. Ma cosa succede nel caso di versamenti o prelievi in banca? Il dipartimento del Tesoro fa sapere, rispondendo ad alcune Faq sul sito ufficiale, che per prelievi e versamenti non ci sono limiti relativi ai contanti in quanto il trasferimento non avviene tra soggetti diversi. Bisogna però prestare attenzione dal punto di vista fiscale. Infatti, nel caso di controlli del Fisco relativi all’evasione, potrebbe essere chiesta la provenienza di denaro contante versato in banca. Per gli imprenditori questo punto è ancora più importante, perché in caso di controlli sarebbe necessario dare giustificazione su prelievi oltre i 5mila euro al mese e i mille euro al giorno.
Bisogna tenere in considerazione anche l’obbligo di Poste, banche e qualsiasi intermediario finanziario a comunicare a Bankitalia movimenti di soldi contanti a partire dai 10mila euro al mese. Questo avviene in un contesto di antiriciclaggio.
Per i pagamenti di fatture al di sotto del tetto ai contanti stabilito, si può pagare in contanti senza problemi. Per i pagamenti che superino quella soglia, invece, sarà necessario pagare con metodi che possano essere tracciati.
Cosa si rischia se non si rispettano le regole relative al tetto ai contanti? Ci sono delle sanzioni in denaro anche molto importanti. Possono andare dai 3mila ai 50mila euro. Nel caso in cui la violazione ecceda i 250mila euro, si parla di sanzioni che vanno dai 15mila ai 250mila euro. A dover far rispettare la disciplina antiriciclaggio sono gli operatori, delle “sentinelle”.
Insomma, con il provvedimento del tetto ai contanti sono coinvolti sia il piano anti-evasione che quello antiriciclaggio. E’ importante rispettare queste soglie, al di sopra delle quali è obbligatorio pagare con metodi tracciabili.