Pensioni ultime notizie quota 100 e quota 41: cosa succederà?
Cosa ne sarà delle pensioni quota 100? Quota 41 si farà? Ecco le parole di Tridico
Pensioni ultime notizie quota 100 e quota 41: cosa succederà? Questa è la domanda che ci si pone in queste settimane che anticipano la messa a punto definitiva della manovra finanziaria. A preoccupare sono soprattutto le sorti di quota 100 e anche della quota 41, sia per i precoci che per tutti. A parlare di questo è stato il Presidente dell’Inps Pasquale Tridico nel corso di una partecipazione a DiMartedì sulla rete La7. Scopriamo cosa ha detto in riferimento al tema delle pensioni anticipate, in particolar modo su quota 100 e su quota 41.
PENSIONI QUOTA 100 E QUOTA 41: TUTTE LE NOVITA’
Il Presidente dell’Inps Pasquale Tridico ha parlato della quota 100. Come sappiamo, la misura è stata introdotta dal primo Governo Conte, a maggioranza M5S-Lega. Ora le carte in tavola sono cambiate e a governare il Paese c’è una maggioranza composta da M5S e Pd, con a capo sempre Giuseppe Conte. Le pensioni quota 100 sono state fortemente volute dalla Lega di Salvini, e per questo il cambiamento preoccupa: la quota 100 verrà abolita con l’arrivo del Pd? A rasserenare gli animi ci pensa appunto Tridico, che fa sapere che la quota 100 rimarrà al suo posto fino alla fine della sperimentazione. “Non mi risulta che ci saranno dei cambiamenti“, ha detto il Presidente dell’Inps, che ha definito questa misura come “un’opzione” al pari delle altre. Ha dunque aggiunto che “tra tre anni tutto tornerà come prima“. Per lasciare il lavoro con la quota 100 ricordiamo che i requisiti sono 38 anni di contributi versati e 62 anni di età compiuti. Tali requisiti si sono rivelati decisamente cuciti addosso agli uomini piuttosto che alle donne, con carriere discontinue. Da qui sta nascendo un dibattito, in questi giorni, relativo al riconoscimento del lavoro di cura svolto dalle donne. Inoltre si è parlato di quota 100 rosa, con l’abbassamento dei contributi per l’accesso a tale misura.
E cosa ne pensa Tridico della possibilità di inserire la quota 41 per tutti al termine della sperimentazione della quota 100? Era questo l’obiettivo di Salvini prima della crisi di Governo. In questo modo tutti, a prescindere dal limite di età, potrebbero lasciare il lavoro al raggiungimento di 41 anni di contributi versati. La misura a lungo termine, secondo Tridico, potrebbe rivelarsi poco adatta. Infatti molti giovani di oggi iniziano a lavorare verso i 30 anni se tutto va bene, e andando in pensione con 41 anni di contributi lascerebbero il lavoro almeno a 71 anni di età. Non ci resta che attendere le prossime settimane per scoprire cosa succederà al sistema pensionistico italiano.