Economia

Reddito di cittadinanza ultime notizie: parte la fase 2, che succede?

Parte la fase 2 del reddito di cittadinanza e i beneficiari vengono contattati da entri per l'impiego

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Reddito di cittadinanza ultime notizie, parte la fase 2: cosa succede ora? Il reddito di cittadinanza arriva a un momento cruciale in quanto è stato dato il via alle telefonate da parte dei Centri per l’impiego indirizzate ai beneficiari del sussidio. Questi dovranno andare a firmare il patto per il lavoro, necessario per iniziare il percorso di inserimento al fine di trovare un’occupazione. Tale fase è fondamentale per poter percepire il reddito di cittadinanza, e dunque nessuno può tirarsi indietro. Naturalmente a dover firmare il patto per il lavoro sono coloro ritenuti idonei a lavorare. Sono esclusi invece coloro che percepiscono la pensione di cittadinanza. Scopriamo quindi cosa succederà in questa seconda fase relativa al sussidio voluto dal Movimento 5 Stelle e approvato nel corso del precedente Governo giallo-verde.

REDDITO DI CITTADINANZA ULTIME NOTIZIE, AL VIA LA FASE 2 PER LA FIRMA DEL PATTO DI LAVORO PRESSO I CENTRI PER L’IMPIEGO: ECCO COSA SUCCEDE ORA

Con la fase 2 del reddito di cittadinanza iniziano le convocazioni dei beneficiari presso i Centri per l’impiego. Ovviamente a essere contattati sono le persone ritenute “occupabili“, i soggetti in possesso dei requisiti che verranno inseriti nel programma di ricerca di lavoro firmando il relativo patto per il lavoro. A essere convocate sono tutte le persone maggiorenni del nucleo familiare, non solo l’intestatario del sussidio. Dunque verranno contattati i non occupati che non frequentano corsi di studio, ovviamente maggiorenni.

A non essere contattati sono i beneficiari della pensione di cittadinanza, gli over 65, ma anche le persone della famiglia con impegno di cura di bambini di età inferiore ai 3 anni o di persone non autosufficienti. Anche i disabili non verranno contattati per la firma del patto di lavoro, ma non si esclude per loro la possibilità di aderire in maniera volontaria. Coloro che hanno già sottoscritto un patto di servizio presso i Centri per l’impiego, dovranno comunque firmare il patto per il lavoro ed essere informati circa gli obblighi relativi al reddito di cittadinanza.

Le convocazioni sono partite questa settimana, anche se in ritardo. Infatti la convocazione presso i Centri per l’impiego dovrebbe partire entro 30 giorni a partire dalla consegna della card per il reddito di cittadinanza. Ma cosa succede con la firma del patto per il lavoro? Quando il beneficiario occupabile si presenta presso il Centro per l’impiego, vengono identificate le sue competenze. Con la stipula del patto per il lavoro ci si impegna ad accettare almeno una delle tre offerte di lavoro congrue che arrivano. L’occupazione proposta deve rispettare tre requisiti: distanza dal domicilio, coerenza tra competenze e offerta di lavoro, durata disoccupazione. Nei primi 12 mesi in cui si ottiene il reddito di cittadinanza, sarà ritenuta congrua l’offerta di lavoro entro i 100 chilometri di distanza. La seconda offerta di lavoro sarà entro i 250 chilometri e la terza entro il territorio italiano. Chi non accetta le offerte, vedrà decadere il diritto a ottenere il reddito di cittadinanza.



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