Pensioni quota 100 in pillole: ultime notizie in sei punti chiave
Pensioni quota 100 in pillole: ultime notizie in sei punti chiave. Ecco tutto quello che c'è da sapere
E’ stato approvato il decreto con il provvedimento dedicato a quota 100. Tutto quello di cui per mesi si è detto e scritto senza certezze diventa adesso ufficiale. In queste ore sono stati fatti prospetti, dati numeri, creato tabelle ma restano ancora tante le domande che gli italiani, che pensano di andare in pensione optando per quota 100, hanno. Riassumeremo in breve, in pillole, con 6 punti fondamentali, quelle che sono le novità per chi sceglie di optare per quota 100. Le finestre, le date, le possibilità di richiedere questa modalità di pensione. 6 punti chiave che saranno poi approfonditi nei prossimi giorni quando dal Governo arriveranno maggiori informazioni.
QUOTA 100 IN PILLOLE: TUTTO QUELLO CHE C’E’ DA SAPERE SULLA NUOVA MODALITA’ DI USCITA ANTICIPATA
In modo sintetico quindi cerchiamo di capire quelli che sono i passaggi fondamentali
♦ Sarà un triennio sperimentale quello che va dal 2019 al 2021
Ritiro con 62 anni di età e 38 di contributi ( possibile per i nati nel 1956 e precedenti) . In questo caso l’assegno mensile rispetto alla pensione di vecchiaia è ridotto
♦ La platea potenziale
Ogni italiano che avrà i requisiti per quota 100 potrà decidere se optare per questa formula o meno. La platea potenziale è di 192 mila nel privato e 123 mila nel pubblico
♦ Le finestre di uscita
Le finestre di uscita saranno a tre mesi per chi lavora nell’ambito privato, a sei mesi per chi lavora nel pubblico.
♦ La prima uscita per chi ha i requisiti nel 2018
-privati aprile 2019
-statali agosto 2019
-nella scuola settembre 2019
con preavviso alle amministrazioni di almeno sei mesi
LEGGI QUI I DETTAGLI CON LE TEMPISTICHE PER ANDARE IN PENSIONE NEL 2019
♦ Cumulabilità della pensione con i redditi di lavoro
Fino al raggiungimento dell’età di vecchiaia solo con redditi da lavoro autonomo occasionale con il limite di 5000 euro l’anno
♦ TFS agli statali ( trattamento di fine servizio)
Sarà erogato subito per tutti i dipendenti pubblici, almeno fino a 30.000 euro. Per il resto potranno intervenire prestiti bancari anche con convenzioni ad hoc.
LEGGI QUI I DETTAGLI PER CONOSCERE LE NOVITA’ SU TFR E TFS