Riforma pensioni ultime notizie, quali sono le novità su quota 41 e ape sociale?
Di Maio promette che quota 41 ci sarà per superare la Legge Fornero. Intanto è stata prorogata l'ape sociale per i lavoratori in difficoltà
Si continua a parlare di riforma delle pensioni e oggi vediamo quali sono le ultime notizie riguardo quota 41 e ape social. A tornare sul discorso quota 41 è stato il vicepremier Luigi Di Maio. Nonostante la misura non faccia parte della bozza del decreto, si continua a parlare dell’obiettivo ultimo di questo governo per quanto riguarda le pensioni. Dunque il leader del M5S, in viaggio con Alessandro Di Battista verso Strasburgo, ha parlato della manovra in una diretta social. Ha dunque affermato che “è stata una battaglia“, che però ha consentito di portare a casa il reddito di cittadinanza e la quota 100. Ma il vicepremier dice che non è finita qui. Ecco dunque quando ci sarà la quota 41 e quali sono le novità relative all’ape sociale per andare in pensione.
RIFORMA PENSIONI ULTIME NOTIZIE, DI MAIO PARLA DI QUOTA 41 CHE SI FARA’
Il vicepremier Luigi Di Maio ha dunque detto, nel corso della sua diretta su Facebook, che il lavoro del governo non è ancora finito. “Dobbiamo fare quota 41“, ha dichiarato, in quanto costituisce “il vero superamento totale della legge Fornero“. Per poter realizzare questo obiettivo è necessario che “quest’anno, con le elezioni europee, cambino alcune regole europee“. Tra gli altri obiettivi da raggiungere nel corso della legislatura c’è quello di “aumentare la platea dei beneficiari del reddito di cittadinanza” e di “abbassare ancora di più le tasse alle imprese“.
Cos’è quota 41? L’intenzione del Governo M5S-Lega è quella di estendere questa misura a tutti. Consiste nella possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi senza alcun vincolo di età. Per il 2019 non è stato possibile realizzare questo obiettivo, dando la precedenza a misure come la quota 100 e alla proroga dell’opzione donna. Con la quota 100 si può andare in pensione a 62 anni con 38 anni di contributi versati. L’assegno pensionistico non subisce penalizzazioni ma il suo calcolo dipenderà dagli anni di contributi versati. Si prenderà dunque meno ma per più tempo. Con l’opzione donna le lavoratrici dipendenti nate entro il 31 dicembre 1959 (31 dicembre 1958 per le autonome) possono andare in pensione con 35 anni di contributi.
Cosa succede invece con l’ape sociale? Anche questa misura è stata prorogata. Consente ai lavoratori in difficoltà di andare in pensione. Si tratta di coloro che sono disoccupati o cassaintegrati ad esempio, oppure coloro che svolgono lavori gravosi. I contributi versati variano dai 30 ai 36 anni per accedere a questa forma di pensionamento.
Per attendere notizie ufficiali ed aggiornate, non resta che attendere il Decreto legge che dovrebbe essere approvato questa settimana.