Economia

Pensioni quota 100 ultime notizie, ecco chi rimane escluso

I militari e le forze dell'ordine non rientrano nella quota 100 e possono andare in pensione secondo altre modalità. Si riduce la platea dei destinatari

pensioni quota 100

La riforma del sistema pensionistico è alle battute finali e ciò che si sa con certezza è che ci saranno le pensioni quota 100. E’ questo il cavallo di battaglia della riforma che punta a superare la Legge Fornero, tanto discussa. Ma chi rimane escluso dalla quota 100? Il testo sarà presentato probabilmente nella giornata di domani per l’approvazione del decreto che, oltre alle pensioni, conterrà anche il reddito di cittadinanza. Pare che alcune categorie potrebbero essere penalizzate dalla riforma. Parliamo dei militari e delle forze dell’ordine. Chi lavora nel comparto sicurezza segue delle regole diverse e può lasciare il lavoro in anticipo, che a volte può avvenire anche a 53 anni di età. Questo potrebbe essere un punto a favore delle pensioni quota 100, che vedrebbe ridurre la platea dei destinatari e dunque i costi.

PENSIONI QUOTA 100 ULTIME NOTIZIE, MILITARI E FORZE DELL’ORDINE ESCLUSI DALLA MISURA

La platea dei destinatari delle pensioni quota 100 è costituita, per il 40%, da lavoratori operanti nel settore pubblico. Dunque, l’esclusione del comparto sicurezza fa ridurre i costi. Militari e forze dell’ordine seguono infatti delle regole diverse per l’uscita dal lavoro.

Cosa succede però con la quota 100 per quanto riguarda i dipendenti del settore pubblico? Quest’ultimi, come è emerso più volte, sarebbero penalizzati dalla misura. Infatti, oltre ad avere delle tempistiche di uscita più lunghe rispetto ai dipendenti del settore privato, potrebbero vedere la loro liquidazione anche dopo 5 anni. Il Tfs o Tfr potrebbe scattare solo nel momento in cui si raggiungono i requisiti previsti dalla Legge Fornero per quel che riguarda l’età pensionabile.

In questi giorni il Governo sta studiando delle soluzioni per evitare che ciò accada. Tra le ipotesi c’è quella di un prestito ponte da accordare con gli istituti di credito. Il prestito anticipato potrebbe essere elargito al lavoratore fino a 50mila euro. Gli interessi dovrebbero essere a carico dello Stato. Non si sa però se un’ipotesi del genere sia attuabile.

Insomma, ci sono ancora dei nodi da sciogliere per quanto riguarda la riforma delle pensioni e soprattutto la quota 100. Non mancano anche le promesse da parte dei leader politici al Governo. Il vicepremier Luigi Di Maio, nel corso di una diretta Facebook, ha annunciato che l’obiettivo è quello di ottenere la quota 41 per tutti. Anche se quest’anno non è stato possibile attuare questa misura, si lavorerà per raggiungerla superando così, in maniera definitiva, la Legge Fornero. Non ci resta che attendere l’approvazione del Decreto Legge per scoprire cosa succederà.



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