Quota 100 e reddito di cittadinanza slittano: quando partiranno?
Slitta l'approvazione del decreto contenente il reddito di cittadinanza e la quota 100. La bozza è ancora sotto esame e ci sono dei punti da chiarire
Slitta ancora l’approvazione del decreto contenente due dei cavalli di battaglia di questo governo: la quota 100 e il reddito di cittadinanza. Il Consiglio dei ministri, previsto per la giornata di ieri, è stato rimandato alla prossima settimana. Pare che si terrà venerdì 18 gennaio. Ma come mai slitta ancora l’approvazione definitiva del decreto contenente queste misure? A quanto pare la bozza è in fase di esame da parte della Ragioneria generale dello Stato. Potrebbe però rallentare le cose anche la presa di posizione della Lega per quanto riguarda i fondi destinati ai disabili.
QUOTA 100 E REDDITO DI CITTADINANZA, SLITTA IL DECRETO DI UNA SETTIMANA: QUANDO PARTIRANNO?
Il vicepremier Matteo Salvini, qualche giorno fa, ha lanciato un ultimatum. A seguito della lettura dell’ultima versione del testo, che è uscita dal preconsiglio tecnico tenutosi martedì, il Ministro dell’Interno ha fatto sapere che, senza i fondi ai disabili, la Lega non avrebbe votato il decreto. La replica del M5S non si è fatta attendere e il vicepremier Luigi DI Maio ha fatto sapere che i soldi destinati agli invalidi ci sono. Il leader del M5S ha dichiarato che le persone con invalidità che percepiscono un trattamento avranno potranno accedere al “programma del reddito di cittadinanza senza doversi riqualificare per il lavoro“. Per loro è prevista “una pensione a 780 euro se sono da soli, mentre se stanno in un nucleo familiare il nucleo avrà 1300 euro“. I componenti della famiglia avranno inoltre “la possibilità di stargli vicino senza dover cercare un lavoro“. Insomma, le parole di Di Maio sembrano allontanare la possibilità che la Lega possa decidere di non votare la misura del reddito di cittadinanza. A quanto pare c’è stato un riposizionamento delle risorse riducendo la platea. Infatti, gli stranieri potranno accedere al beneficio solo se residenti in Italia da 10 anni.
Altro problema è legato invece alla quota 100 e riguarda il Tfr per gli statali. Stando alla bozza del decreto, la loro liquidazione non verrà erogata prima del raggiungimento dei requisiti previsti per il pensionamento. Anche in questo caso si cerca una soluzione che sia sostenibile economicamente ma che non vada a penalizzare i dipendenti pubblici.
Insomma, slitta ancora l’approvazione del decreto legge in cui sono presenti due delle misure chiave di questo Governo M5S-Lega. Forse la prossima settimana qualcosa cambierà. Le tempistiche più lunghe non dovrebbero comunque incidere sulle date di partenza di quota 100 e reddito di cittadinanza dichiarate nelle ultime settimane dai leader dei partiti al Governo.