Riforma pensioni 2019: arrivano quota 100, opzione donna e pensione anticipata
Con la riforma pensioni 2019 sono tre le vie d'uscita per lasciare il lavoro prima dell'età pensionabile: quota 100, opzione donna e pensione anticipata
Nel decreto contenente la riforma delle pensioni 2019 contiene diverse misure per l’uscita dal lavoro prima dell’età pensionabile. Si tratta della quota 100, dell’opzione donna e della pensione anticipata. Oggi cerchiamo di fare un po’ di chiarezza su queste tre strade a disposizione dei lavoratori che, raggiunti determinati requisiti anagrafici e contributivi, possono andare in pensione.
RIFORMA PENSIONI 2019, QUALI SONO LE STRADE PER LASCIARE IL LAVORO PRIMA DELL’ETA’ PREVISTA DALLA LEGGE
Dal 2019 la pensione di vecchiaia è prevista all’età di 67 anni. Come sappiamo però, il Governo M5S-Lega ha messo a punto una riforma delle pensioni per il 2019 che ha l’obiettivo di smantellare, almeno in parte, la Legge Fornero. Le misure previste nella manovra per l’uscita anticipata dei lavoratori sono principalmente tre: quota 100, opzione donna e pensione anticipata. Scopriamo quali sono le caratteristiche.
PENSIONI QUOTA 100
Con la quota 100 i lavoratori possono lasciare il lavoro a 62 anni di età con 38 anni di contributi versati. Non sono previsti tagli all’assegno e penalizzazioni. L’importo sarà tuttavia determinato dagli anni di contributi versati e dunque l’assegno sarà inferiore rispetto a quello che si percepirebbe con la pensione di vecchiaia. Di contro però verrà percepito per più tempo e dunque per molti potrebbe risultare comunque conveniente. C’è il divieto di cumulo con altri redditi da lavoro che superino i 5mila euro lordi l’anno percepiti con lavoro occasionale, e tale restrizione è valida fino al raggiungimento dell’età pensionabile. Le finestre di uscita sono differenziate tra lavoratori del settore privato e pubblico. Per i primi le finestre sono trimestrali, e dunque si può andare in pensione dopo tre mesi dal raggiungimento dei requisiti. Per i dipendenti pubblici le finestre sono semestrali. Le prime uscite per i privati sono previste ad aprile 2019, per chi ha maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2018. Per gli statali la prima finestra utile è quella di luglio.
OPZIONE DONNA
L’opzione donna, presente nella riforma pensioni 2019, è destinata alle lavoratrici che possono andare in pensione con 35 anni di contributi versati. Dal punto di vista anagrafico possono lasciare in pensione le lavoratrici dipendenti nate entro il 31 dicembre 1959 e le autonome nate entro il 31 dicembre 1958. In questo caso l’importo della pensione, calcolato con il sistema contributivo, può essere determinato da una penalizzazione di circa il 30%.
PENSIONE ANTICIPATA
Per quanto riguarda la pensione anticipata, nella riforma pensioni 2019 è stato previsto un blocco dell’aspettativa di vita, che sarebbe dovuto essere di 5 mesi. Dunque gli uomini possono andare in pensione con 42 anni e 10 mesi di contributi versati, e le donne con 41 anni e 10 mesi. Non esiste invece il requisito anagrafico.