Pensioni quota 100 ultime notizie, quali sono le novità riguardo la liquidazione
La liquidazione potrebbe arrivare dopo alcuni anni rispetto all'uscita dal lavoro con le pensioni quota 100. Ecco quali sono le novità
Il tema delle pensioni è tra i più discussi degli ultimi tempi, in vista dell’arrivo di un Decreto Legge che ha l’obiettivo di superare la Legge Fornero. La misura più attesa è quella delle pensioni quota 100. Scopriamo quali sono le ultime notizie soprattutto per quanto riguarda la liquidazione. Ci sono infatti molti punti oscuri attualmente, e fino a che la misura non diventerà effettiva, non si avranno informazioni certe. Tra i nodi da sciogliere c’è quindi la liquidazione con il pagamento di Tfr e Tfs per i dipendenti del settore pubblico che scelgono di lasciare il lavoro avvalendosi di questa opportunità.
LIQUIDAZIONE E PENSIONI QUOTA 100, COSA SUCCEDERA’ A PARTIRE DAL 2019
Come avverrà il pagamento della liquidazione per chi sceglie di lasciare il lavoro con le pensioni quota 100? Secondo Il Sole 24 Ore, gli statali potrebbero vedere la loro liquidazione non prima dei 36 mesi dal pensionamento, o almeno al compimento dei 65 anni di età. Le tempistiche possono dunque variare in base all’età in cui si va in pensione prima dei 65 anni. Inizialmente era stato ipotizzato un prestito ponte bancario a costo zero, possibilità che pare sia stata scartata.
Intanto il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha confermato “l’impianto e l’impatto della riforma” che prevede proprio l’introduzione della quota 100. Tria ha dunque precisato che “i dettagli ordinamentali verranno stabiliti con un apposito collegato alla manovra” il quale sarà “emanato all’inizio del nuovo anno“. Il ministro si è così espresso nel corso di un’audizione alla commissione Bilancio alla Camera. Ha dunque spiegato che “si potrà andare in pensione 62 anni e 38 di contributi, senza alcuna riduzione assegno pensionistico“. Il valore dell’assegno pensionistico dipenderà dai contributi versati nel corso della propria vita lavorativa. Si avrà quindi un assegno più basso, dovuto ai minori anni di contributi versati, che verrà però percepito per più tempo. Tria ha anche rassicurato sulla struttura della misura, che non subirà modifiche sostanziali a causa della riduzione delle risorse a disposizione. Con un provvedimento successivo verrà prorogata anche l’opzione donna, che consente di lasciare il lavoro a 58 o 59 anni con 35 anni di contributi versati.
Dunque per quanto riguarda la liquidazione è possibile che i pensionati possano vederla solo dopo qualche anno dall’uscita dal lavoro. Ricordiamo che per lasciare il lavoro con la misura delle pensioni quota 100 i requisiti minimi sono due: 62 anni di età e 38 anni di contributi versati. Non ci resta che attendere ulteriori aggiornamenti e il Decreto Legge che chiarirà tutti i dettagli.