Pensioni quota 100 ultime notizie, perché i lavoratori della scuola restano esclusi nel 2019
I lavoratori della scuola dovranno aspettare settembre 2020 per uscire dal lavoro con le pensioni quota 100, ecco perché la misura li penalizza
Le ultime notizie sulle pensioni quota 100 fanno intendere che i lavoratori della scuola restano esclusi dalla misura, almeno per il 2019. Ne avevamo già parlato ieri, quando Uil Scuola aveva parlato del fatto che questa categoria di lavoratori avrebbe saltato un giro. A parlare di questo è anche Rino Di Meglio, coordinatore nazionale di Gilda degli insegnanti. Dato l’allungamento delle tempistiche che riguardano le finestre di uscita, e i tempi tecnici per l’avvio della misura in via ufficiale, a conti fatti i lavoratori della scuola dovranno attendere il 2020. Ecco quali sono le ultime novità.
LAVORATORI DELLA SCUOLA PENALIZZATI DALLE PENSIONI QUOTA 100, RESTANO ESCLUSI DALLA MISURA PER IL 2019
Di Meglio fa il punto della situazione rispetto a quanto fino ad oggi si sa sulla misura delle pensioni quota 100. “Allungando la finestra di 6 mesi per i lavoratori pubblici che hanno maturato i requisiti il 31 marzo, chi vuole usufruire di quota 100 può andare in pensione entro il 1° ottobre“, ha detto il coordinatore nazionale di Gilda degli insegnanti. Questo penalizza però gli insegnanti che, dovendo far riferimento all’anno scolastico, possono usufruire di una sola finestra annuale. Dunque il termine per uscire con la quota 100 si sposta per loro al 2020, anche se i requisiti vengono maturati molto prima. Dunque il coordinatore del sindacato aggiunge che questa misura taglia del tutto fuori gli insegnanti e i lavoratori della scuola per il 2019.
Per loro la prima finestra utile sarebbe addirittura a settembre 2020, con ben 18 mesi di ritardo rispetto ai lavoratori del settore privato. Questo perché gli insegnanti non possono lasciare la cattedra nel bel mezzo dell’anno scolastico. Ciò serve a garantire agli studenti la continuità didattica di cui hanno bisogno. Quindi le pensioni quota 100 per questi lavoratori della scuola sarebbe quasi inutile. Infatti, andando in pensione dopo diverso tempo da quando hanno raggiunto i requisiti, in molti raggiungerebbero quelli richiesti dalla Legge Fornero. Insomma, la situazione non andrebbe a migliorare a differenza di altri lavoratori sia pubblici che privati.
Attualmente le cose stanno così a meno che non si intervenga con delle modifiche tali da garantire ad insegnanti e lavoratori della scuola di poter accedere alle pensioni quota 100. I tecnici a lavoro dovrebbero prendere in considerazione questa situazione e attuare delle regole ad hoc proprio per il personale scolastico. Ricordiamo che si può accedere alle pensioni quota 100 rispettando due requisiti minimi: 62 anni di età e 38 anni di contributi versati. Non ci resta che attendere altri aggiornamenti al riguardo.