Economia

Manovra, pensioni quota 100 e reddito di cittadinanza: ecco quando partono

Le pensioni quota 100 e il reddito di cittadinanza potrebbero partire da marzo per risparmiare ed evitare la procedura di infrazione da parte dell'UE

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Quando partiranno le pensioni quota 100 e il reddito di cittadinanza? Le problematiche con l’Unione Europea hanno creato dei problemi e si è parlato di diverse soluzioni per cercare di abbassare il deficit come richiesto da Bruxelles. Salvini e Di Maio sembrano però essere fermi e decisi sulle loro posizioni e hanno dichiarato più volte che le pensioni quota 100 e il reddito di cittadinanza non sono a rischio. Ma da quando sarà possibile andare in pensione anticipata e ottenere il reddito di cittadinanza? Ecco tutte le novità su queste due misure, cavalli di battaglia del Governo giallo-verde.

QUANDO PARTONO LE PENSIONI QUOTA 100 E IL REDDITO DI CITTADINANZA: TUTTE LE NOVITA’ SULLA MANOVRA FINANZIARIA

Il Ministro dell’Economia Giovanni Tria, insieme a Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione Europea, hanno espresso la “comune volontà di trovare al più presto una soluzione al contenzioso sulla manovra tra Roma e Bruxelles“. E’ avvenuto nel corso dell’incontro dell’Eurogruppo. Il dialogo si è incentrato sui negoziati riguardanti la Legge di Bilancio del 2019 dell’Italia.

Ciò che si sa è che la Legge di Bilancio 2019 arriverà in Aula alla Camera nella giornata di mercoledì 5 dicembre. Cosa ne sarà delle misure promesse dagli italiani? Quando partiranno le pensioni quota 100 e il reddito di cittadinanza? Secondo Affaritaliani.it le due misure non saranno attive almeno fino a marzo 2019. Bisogna considerare però che gli emendamenti che riguardano i due provvedimenti arriveranno in seconda lettura al Senato. Dunque possono arrivare con circa due mesi di ritardo facendo risparmiare circa 3 miliardi di euro.

Cosa ne pensano i vicepremier Salvini e Di Maio? I due leader dei partiti al Governo si sono detti disponibili a risparmiare questi tre miliardi se per Bruxelles questo bastasse a chiudere il contenzioso con l’Italia. Dunque potrebbero chiudere un occhio per evitare la procedura di infrazione mettendo questo denaro a riduzione del rapporto deficit/Pil per il 2019. Ma la mediazione potrebbe subire una brusca frenata se l’Unione Europea iniziasse a chiedere altri risparmi. In questo caso, i tre miliardi di euro verrebbero destinati agli investimenti.

Dunque bisogna capire se per l’Unione Europea il rapporto deficit/Pil al 2,2% sia accettabile oppure se chiederà ulteriori sforzi all’Italia. Di Maio e Salvini sembrano però essere abbastanza irremovibili sul periodo di marzo come data di inizio delle misure pensioni quota 100 e reddito di cittadinanza. Si tratta di giorni cruciali per capire quali saranno le decisioni da prendere e cosa succederà con le misure promesse agli italiani. L’Unione Europea si accontenterà?



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