Pensioni quota 100 ultime notizie, si rimane senza stipendio per 6 mesi?
Gli statali devono aspettare 6 mesi dalla data di maturazione dei requisiti per avere l'assegno pensionistico per uscire dal lavoro con l'opzione quota 100
Pensioni quota 100 ultime notizie, cosa succede a chi va in pensione anticipata? Emerge un altro interrogativo: si rimane 6 mesi senza stipendio? Sono molte le questioni aperte per quel che riguarda questa misura prevista dalla manovra economica. Le finestre temporali, che potrebbero essere differenti tra lavoratori privati e dipendenti pubblici, sono un punto su cui bisogna ancora fare chiarezza. Infatti gli statali potrebbero dover aspettare di più, dal momento in cui maturano i requisiti per uscire dal lavoro, al momento in cui iniziano a percepire l’assegno. In questo arco temporale, non percepiranno lo stipendio?
PENSIONI QUOTA 100 ULTIME NOTIZIE, CHI SCEGLIE QUESTA OPZIONE DEVE RIMANERE SENZA STIPENDIO PER ALCUNI MESI? ECCO COME FUNZIONANO LE FINESTRE TEMPORALI
Chi matura i requisiti per poter usufruire dell’opzione delle pensioni quota 100, può decidere di lasciare il lavoro anticipatamente. Per quanto riguarda i lavoratori privati dovranno aspettare “solo” 3 mesi per lasciare il lavoro. Chi matura i requisiti entro il 31 dicembre 2018, può andare in pensione sfruttando la prima finestra disponibile, ovvero quella di aprile 2019. Coloro che maturano i requisiti previsti per le pensioni quota 100 nel 2019, dovrà attendere tre mesi.
Cosa succede invece ai lavoratori pubblici? Per loro sono previste delle finestre di 6 mesi. Per quale motivo? E’ stato stimato un esodo importante derivante dalle pensioni quota 100, che potrebbe portare al collasso alcuni enti pubblici. A farne le spese potrebbero essere soprattutto la sanità e l’istruzione. Per evitare una fuga collettiva troppo importante e ingestibile, si è dunque pensato a soluzioni diverse. Gli statali che maturano i requisiti entro il 31 dicembre 2018, possono lasciare il lavoro a partire dal giorno 1 luglio 2018. Prima non potranno percepire l’assegno pensionistico. Per la scuola l’assegno verrà percepito invece dopo 12 mesi, in quanto per loro è prevista una finestra annuale. Questo per evitare lo svuotamento delle cattedre.
In questo modo si ha il tempo materiale per stabilire un piano di occupazione dei posti che si andranno a liberare con l’uscita anticipata determinata dalle pensioni quota 100. Intanto ricordiamo che i requisiti per uscire dal lavoro con questa opzione sono i seguenti: bisogna aver maturato 38 anni di contributi e aver compiuto 62 anni di età. La somma deve quindi fare 100 e va ad aumentare con la crescita dell’età e degli anni di contribuzione (quota 101, 102, 103, 104), fino al raggiungimento dell’età pensionabile.
Sicuramente la riforma del sistema pensionistico è una delle più discusse della manovra economica, ma costituisce anche uno dei cavalli di battaglia del Governo M5S-Lega. Non ci resta che attendere ulteriori aggiornamenti al riguardo.