Economia

Pensioni quota 100 ultime notizie, sono previste penalizzazioni per gli statali?

Gli statali potrebbero essere penalizzati con l'opzione delle pensioni quota 100, ricevendo il TFR dopo diversi anni e avendo delle finestre più ampie per ottenere l'assegno

pensioni quota 100

Gli statali potrebbero subire delle penalizzazioni a causa della misura delle pensioni quota 100. A quanto pare i provvedimenti per i dipendenti pubblici potrebbero essere trattati a parte. In effetti nelle ultime settimane si era presentato il problema di un possibile svuotamento degli uffici. Cosa significa? le persone con i requisiti per andare in pensione con l’opzione delle pensioni quota 100 erano molte e dunque si rischiava di non poter più garantire i servizi per i cittadini venendo a mancare il personale addetto. A farne le spese sarebbe stata soprattutto la sanità, ma i problemi potevano verificarsi anche per quanto riguarda l’istruzione. Scopriamo dunque cosa succederà con la riforma pensionistica agli statali.

PENSIONI QUOTA 100 ULTIME NOTIZIE, LE PENALIZZAZIONI PER I DIPENDENTI PUBBLICI: POTRANNO ANDARE IN PENSIONE CON QUESTA OPZIONE?

Pare che dal Governo M5S-Lega si studino delle strategie per far sì che non avvenga l’uscita di massa dagli uffici. In che modo? Attraverso delle penalizzazioni che hanno l’obiettivo di scoraggiare una fuga collettiva dai posti di lavoro occupati. Tra queste penalizzazioni troviamo la possibilità che il TFR si ottenga in ritardo. La liquidazione viene generalmente pagata entro 24 mesi, più tre mesi di tolleranza, per chi va in pensione anticipata o in caso di dimissioni volontarie. Chi invece ha ottenuto i requisiti per la pensione di vecchiaia ottiene il TFR o TFS entro 12 mesi. Con le pensioni quota 100 i dipendenti pubblici potrebbero dover aspettare anche 5 anni, ovvero fino al raggiungimento dell’età pensionabile, prima di vedere liquidata la cifra che gli spetta.

E cosa succede invece con le finestre per l’uscita anticipata dal lavoro? Gli statali potrebbero essere penalizzati anche sotto questo punto di vista. Nella bozza del pacchetto pensioni, pare sia presente la possibilità che i dipendenti pubblici debbano attendere sei mesi prima di ricevere l’assegno. Quest’ultimo sarà percepito a partire dal giorno 1 luglio 2019. Chi matura i requisiti richiesti per l’opzione delle pensioni quota 100, deve attendere sei mesi per ricevere l’assegno. I dipendenti privati, invece, potrebbero già uscire a partire da aprile 2019, periodo in cui è prevista la prima finestra. Peggio potrebbe andare a chi lavora nella scuola, le cui finestre andrebbero di 12 mesi in 12 mesi.

Ricordiamo che i requisiti per le pensioni quota 100 sono due: aver compiuto 62 anni di età e aver maturato 38 anni di contributi. Tutto è ancora in fase di definizione per cercare di trovare le soluzioni giuste evitando lo svuotamento di uffici e luoghi pubblici importanti. Non ci resta che attendere ulteriori novità.



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